Dopo un anno e mezzo dal riconoscimento del cumulo tra Inps e Casse professionali, l’assegno è in tasca a meno di 50 effettivi pensionati, a fronte di circa 9mila domande giacenti.
Per protestare contro la lentezza nell’erogare le pensioni in cumulo e i ritardi nella ratifica della convenzione con l’Inps da parte di alcune Casse il comitato “Cumulo e professioni” che conta oltre 800 aderenti ha indetto per oggi una manifestazione davanti al Parlamento.
Sul cammino del cumulo gratuito tra Inps e Casse continuano a sorgere intoppi. Riconosciuto dal 1° gennaio 2017 con la legge di Bilancio che ha, appunto, esteso la possibilità di sommare gratis spezzoni contributivi agli iscritti alle Casse professionali, soltanto dopo più di un anno è stata raggiunta l’intesa quadro tra Inps e Adepp per regolamentare gli aspetti pratici. Ma senza risolvere il nodo dei costi di gestione delle pratiche. A fine marzo un nuovo accordo ha previsto un periodo di “prova” di 90 giorni: sbloccate così dieci convenzioni singole con altrettante Casse (si veda l’elenco nella tabella a fianco). Da allora a oggi però sono circa 500 le richieste entrate in lavorazione, ma secondo i dati forniti da questi enti, solo una su dieci risulta effettivamente pagata. Le istruttorie si stanno rivelando lunghe e complicate.
Ad esempio la Cassa ragionieri ,che ha ricevuto il maggior numero di domande (254) soltanto la scorsa settimana ha ricevuto l’abilitazione alla piattaforma “Cumul” di Inps e da oggi chiuderà la propria istruttoria su 41 richieste.
Le verifiche sono sempre doppie: la Cassa riceve le domande (se è l’ultimo ente depositario dei contributi), verifica i propri dati e passa poi la palla all’Inps che deve eliminare eventuali periodi coincidenti e analizzare i propri spezzoni. Il cumulo è a liquidazione progressiva: ogni ente paga la propria quota alla maturazione del diritto in base ai propri requisiti(si veda il Sole 24 Ore del 12 marzo). Hanno cominciato i primissimi pagamenti Enpam (medici e dentisti) con 12 assegni erogati e altrettanti in liquidazione su 182 domande, Enpapi (infermieri) con 2 liquidazioni e altre 23 domande e Inarcassa (architetti e ingegneri) con 8 pratiche chiuse su 182. Un terzo delle domande è in pagamento per i veterinari. L’Enpav spiega che è stato risolto da poco il nodo interpretativo che bloccava le pratiche: l’Inps riteneva che per accedere alla pensione anticipata in cumulo il professionista dovesse cancellarsi dalla Cassa. Vincolo che per Enpav non sussiste. Le prime cinque pensioni dei periti industriali (Eppi) saranno pagate il 5 giugno. Tutte consegnate all’Inps le 28 richieste dei giornalisti a Inpgi e le 33 di Enpap (psicologi). Mentre Cassa forense ne ha istruite oltre 80. Altre sette Casse devono ancora sottoscrivere l’intesa con l’ente guidato da Tito Boeri, tra cui ad esempio Enpacl (consulenti del lavoro) Epap (pluricategoriale) e Cnapdc (commercialisti). Quest’ultima ha deciso di giocare d’anticipo e ha iniziato a lavorare fuori dalla piattaforma le circa 30 domande arrivate, che saranno inviate all’Inps via Pec. Anche per i geometri di Cipag liquidazione anticipata in attesa dell’ok sulla delibera (40 le domande istruite).
Ora però con la reintroduzione di «quota 100» come somma di età e contributi per andare in pensione, inserita nel contratto di governo Lega-M5S, i calcoli di convenienza per il cumulo potrebbero essere da rifare.
Valeria Uva – Il Sole 24 Ore – 21 MAGGIO 2018
Sul cammino del cumulo gratuito tra Inps e Casse continuano a sorgere intoppi. Riconosciuto dal 1° gennaio 2017 con la legge di Bilancio che ha, appunto, esteso la possibilità di sommare gratis spezzoni contributivi agli iscritti alle Casse professionali, soltanto dopo più di un anno è stata raggiunta l’intesa quadro tra Inps e Adepp per regolamentare gli aspetti pratici. Ma senza risolvere il nodo dei costi di gestione delle pratiche. A fine marzo un nuovo accordo ha previsto un periodo di “prova” di 90 giorni: sbloccate così dieci convenzioni singole con altrettante Casse (si veda l’elenco nella tabella a fianco). Da allora a oggi però sono circa 500 le richieste entrate in lavorazione, ma secondo i dati forniti da questi enti, solo una su dieci risulta effettivamente pagata. Le istruttorie si stanno rivelando lunghe e complicate.
Ad esempio la Cassa ragionieri ,che ha ricevuto il maggior numero di domande (254) soltanto la scorsa settimana ha ricevuto l’abilitazione alla piattaforma “Cumul” di Inps e da oggi chiuderà la propria istruttoria su 41 richieste.
Le verifiche sono sempre doppie: la Cassa riceve le domande (se è l’ultimo ente depositario dei contributi), verifica i propri dati e passa poi la palla all’Inps che deve eliminare eventuali periodi coincidenti e analizzare i propri spezzoni. Il cumulo è a liquidazione progressiva: ogni ente paga la propria quota alla maturazione del diritto in base ai propri requisiti(si veda il Sole 24 Ore del 12 marzo). Hanno cominciato i primissimi pagamenti Enpam (medici e dentisti) con 12 assegni erogati e altrettanti in liquidazione su 182 domande, Enpapi (infermieri) con 2 liquidazioni e altre 23 domande e Inarcassa (architetti e ingegneri) con 8 pratiche chiuse su 182. Un terzo delle domande è in pagamento per i veterinari. L’Enpav spiega che è stato risolto da poco il nodo interpretativo che bloccava le pratiche: l’Inps riteneva che per accedere alla pensione anticipata in cumulo il professionista dovesse cancellarsi dalla Cassa. Vincolo che per Enpav non sussiste. Le prime cinque pensioni dei periti industriali (Eppi) saranno pagate il 5 giugno. Tutte consegnate all’Inps le 28 richieste dei giornalisti a Inpgi e le 33 di Enpap (psicologi). Mentre Cassa forense ne ha istruite oltre 80. Altre sette Casse devono ancora sottoscrivere l’intesa con l’ente guidato da Tito Boeri, tra cui ad esempio Enpacl (consulenti del lavoro) Epap (pluricategoriale) e Cnapdc (commercialisti). Quest’ultima ha deciso di giocare d’anticipo e ha iniziato a lavorare fuori dalla piattaforma le circa 30 domande arrivate, che saranno inviate all’Inps via Pec. Anche per i geometri di Cipag liquidazione anticipata in attesa dell’ok sulla delibera (40 le domande istruite).
Ora però con la reintroduzione di «quota 100» come somma di età e contributi per andare in pensione, inserita nel contratto di governo Lega-M5S, i calcoli di convenienza per il cumulo potrebbero essere da rifare.
Valeria Uva – Il Sole 24 Ore – 21 MAGGIO 2018