Inserito nell’ultima Legge di Bilancio consente a chi ha avuto carriere discontinue il cumulo gratuito dei contributi. Quindi il cumulo gratuito c’è, ma, per ora, solo sulla carta: non è infatti ancora stata emanata la normativa attuativa, indispensabile per poter sommare gratuitamente i contributi previdenziali presenti nelle casse professionali con quelli delle gestioni facenti capo all’Inps. Sull’argomento è stata sollevata un’interrogazione parlamentare al Governo, calendarizzata per il 28 settembre in commissione Lavoro alla Camera. Dall’Enpav arrivano intanto notizie incoraggianti: sembra siano in arrivo la circolare Inps e la convenzione quadro che ogni Cassa dovrà siglare con l’Istituto.
“Il cumulo è una norma di civiltà giuridica che risponde a elementari principi di equità e, non essendo ammissibile che il Governo violi le leggi che il Parlamento approva, siamo fiduciosi che i recenti incontri possano dare le risposte necessarie” osserva il segretario Sivemp Aldo Grasselli. “Il ritardo è stato stigmatizzato ripetutamente nelle sedi opportune per sbloccare la situazione sia dal nostro sindacato che da Cosmed. Il problema – come era prevedibile stante gli andamenti delle età dei dipendenti pubblici – si sta ingrandendo giorno dopo giorno. Alcuni mal consigliati dalle loro amministrazioni, contando sulla facoltà di cumulare le diverse contribuzioni, hanno presentato le dimissioni dal lavoro e ora rischiano di rimanere esodati, senza stipendio e senza pensione”.
CUMULO: Riunione delle Casse presso l’INPS
Il 25 settembre, l’Enpav, assieme alle altre Casse di previdenza dei professionisti, è stato convocato presso l’Inps per un tavolo di confronto tecnico, in vista della emanazione della circolare Inps contenente istruzioni applicative sul Cumulo dei contributi non coincidenti presso le casse professionali.
Da parte dell’Inps vi è stato l’impegno a trasmettere, entro pochi giorni, la circolare al Ministero del lavoro per la necessaria approvazione. Inoltre parallelamente cominceranno a predisporre la Convenzione quadro relativa alla piattaforma informatica che dovrà essere sottoscritta da ciascuna Cassa per la gestione operativa delle pensioni in cumulo. L’obiettivo comune dichiarato dall’Inps e dalle Casse è quello di erogare al più presto le prestazioni in cumulo.
E’ stato confermato che per la pensione anticipata non ci sono dubbi interpretativi o applicativi, i requisiti di accesso sono quelli stabiliti per l’Inps, ossia 42 anni e 10 mesi di contribuzione per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, senza alcun limite anagrafico.
Mentre per la vecchiaia hanno rappresentato che si tratterà di una prestazione a formazione progressiva. Ossia l’accesso alla vecchiaia in cumulo si avrà al raggiungimento dei requisiti minimi INPS (66 anni e 7 mesi, 20 anni di contribuzione) e poi “progressivamente” maturerà il diritto presso le altre gestioni con i requisiti più elevati.
Descritte le linee guida dell’Istituto del cumulo, sono stati affrontati alcuni temi di carattere amministrativo e gestionale, che saranno chiariti nella circolare Inps e gestiti attraverso la Convenzione.
Cumulo previdenziale per i professionisti. Confidiamo in rapide soluzioni
Il comma 195 della legge di bilancio 2017, fortemente voluto dalla COSMeD, estende l’istituto del cumulo ai periodi contributivi maturati presso le casse previdenziali privatizzate. In pratica, la norma vuole contribuire alla risoluzione del problema di quanti intendono anticipare la pensione senza penalizzazioni, recuperando l’anzianità contributiva non coincidente maturata in casse diverse (ENPAV) inserendosi nel pacchetto di provvedimenti (A.P.E. – R.I.T.A.) che consentono un uscita anticipata dal regime pensionistico attuale.
27 settembre 2017