II Cud che i pensionali devono scaricare online Quando la tecnologia complica le pratiche Ï’ auspicio sarebbe che la tecnologia semplificasse la vita, ma talvolta la complica. Soprattutto quando la burocrazia fa il passo più lungo della gamba.
Prendete il caso del Cud (certificato unico dipendente), che documenta i redditi da lavoro e dev’essere consegnato agli interessati entro il 28 febbraio. La novità è che da quest’anno i pensionati dovranno andare a cercarselo su Internet, mentre, se lo vorranno su carta, potranno farne richiesta seguendo una certa procedura. n provvedimento nasce da una costala della legge di stabilità 2013 e, come osserva il Sole 24 Ore, con le migliori intenzioni: ridurre i costi della pubblica amministrazione semplificando i processi. Rischia però un avvio difficile perché presuppone un’alfabetizzazione digitale che purtroppo non c’è. Se infatti si guardano i dati Istat, nel 2012 ha usato Internet soltanto il 30,9 per cento dei 60-64 enni, mentre la percentuale scende addirittura al 16,3 per cento per i 65-74 enni e precipita al 3,3 per cento al di sopra di quella soglia anagrafica. Arrivare alla meta del Cud online non sembra facilissimo: i pensionati dovranno dotarsi di un codice personale di identificazione composto da 16 cifre, che si richiede alllnps; con una procedura che, per motivi di sicurezza, avviene in tre fasi. La cosa più probabile è che, anche in questo caso, gli utenti scelgano di rivolgersi a un «intermediario» in carne e ossa e chiedano a un centro di assistenza fiscale di sbrigare la pratica per loro. Insomma, per fortuna, oltre al Cud e al Pin, c’è anche il Caaf.
Il sole 24 Ore – 23 febbraio 2013