Si annuncia un dibattito acceso, oggi, in commissione sanità, sugli elenchi dell’Agenas sui reparti con troppi pochi ricoveri. Uno strumento utile sui cui cominciare a lavorare in vista delle schede ospedaliere, per il presidente della commissione, Leonardo Padrin.
«Elenchi che non hanno nulla di scientifico – ribatte il consigliere regionale del Pd, Bruno Pigozzo – In queste ore ho sentito molti operatori sanitari arrabbiatissimi. Quegli elenchi non rappresentano il reale volume di attività di un reparto. Padrin non può dire che sono una base per riorganizzare i servizi. Domani (oggi, ndr.) ne chiederò conto in commissione all’assessore Coletto. L’uso distorto che se ne vuole fare è infernale». Negli elenchi dell’Agenzia nazionale per la salute del ministero, come noto, sono finiti diversi ospedali del veneziano: Jesolo, il civile e il Rizzola di San Donà, Portogruaro, Chioggia, Dolo e anche il San Giovanni e Paolo di Venezia. Segnalati per una o più prestazioni sotto la soglia. L’ospedale veneziano, in particolare, è in lista per le colicistectomie laparoscopiche che nel 2010 sono state 47. E su questa segnalazione interviene il presidente del centro per i diritti del malato di Venezia, Giampietro Rigamonti. «Non si capisce come vengano fuori questi dati – premette – di certo è impensabile che si possa anche solo ipotizzare di ridimensionare la chirurgia di Venezia. Per la particolarità della città e la presenza massiccia di visitatori, non si può rinunciare a un reparto come questo. D’altre parte o si tiene conto della specificità di Venezia, o non se ne tiene conto. Mi pare che dalla Regione stiano arrivando delle aperture in questo senso. Non avrebbe senso tornare indietro. E su questo deve farsi sentire il sindaco della città».
Gazzettino Venezia – 6 settembre 2012