Era un gruppo leader in Italia, e terzo in Europa, nella produzione e distribuzione di prodotti da forno surgelati, con un fatturato consolidato di circa 300 milioni di euro l’anno.
Ora della Malavolta Corporate, la holding con circa 30 società collegate, rimane un buco da 100 milioni di euro, di cui oltre 10 verso l’Erario, e 14 persone rinviate a giudizio per reati che vanno dalla bancarotta fraudolenta al riciclaggio.Tra loro c’è anche il capostipite della famiglia, il 73enne Aristide Romano Malavolta, che tra gli anni ’50 e ’60 aveva iniziato l’attività vendendo gelati nei cinema. Ben presto però aveva fiutato il business dei surgelati e negli anni aveva messo in piedi quello che poi sarebbe diventato un impero. A ‘tradirlo’ sono stati i figli che in pochi anni hanno portato il gruppo al fallimento.A smascherare il crack è stata la Guardia di Finanza di Roma, che ha iniziato ad indagare sulla Malavolta nel 2008. L’attività investigativa ha portato al sequestro di 7 società per un valore complessivo di oltre 23 milioni di euro. Tra le ipotesi di reato contestato alla moglie di Mario Malavolta quella di riciclaggio: a lei, infatti, sono state intestate, quale compenso liberatorio della preordinata separazione legale, le quote di una società immobiliare destinata a custodire parte del patrimonio di famiglia, tra cui un appartamento di pregio a Cortina D’Ampezzo.
(TMNews) – 6 giugno 2012