Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha aggiornato le sue indicazioni per condurre al meglio le revisioni “after-action” sulle azioni di contrasto adottate in questi anni contro la pandemia. Una revisione, spiega però l’ECDC “non cerca di attribuire la colpa”, ma piuttosto di “identificare le opportunità di apprendimento” e di “contribuire al costante miglioramento della qualità nella preparazione alle emergenze e nella pianificazione della risposta”. IL DOCUMENTO.
L’ECDC ha pubblicato un aggiornamento delle sue precedenti linee guida per condurre le opportune valutazioni sulle azioni intraprese per contrastare la pandemia Covid (after-action reviews-AARs).
Nelle prime fasi della pandemia di COVID-19, l’ECDC aveva infatti già pubblicato diverse linee guida sullo svolgimento sia di valutazioni delle azioni in corso (in action reviews – IARs) che di AARs.
Con questo nuovo rapporto l’ECDC fornisce ulteriori dettagli e strumenti per supportare l’attuazione di “solide revisioni valutative sulla risposta a COVID-19”.
Lo scopo di una revisione, spiega l’ECDC è “quello di riconsiderare le azioni intraprese durante la risposta a una emergenza per la salute pubblica osservando e analizzando oggettivamente, le lacune e/o le migliori pratiche adottate e identificando le aree di miglioramento nelle attività di preparazione e risposta”.
Una revisione, spiega ancora l’ECDC “non cerca di attribuire la colpa”, ma piuttosto di “identificare le opportunità di apprendimento” e di “contribuire al costante miglioramento della qualità nella preparazione alle emergenze e nella pianificazione della risposta”.
Le revisioni, sottolinea ancora l’ECDC, cercano di rispondere a cinque domande comuni:
- Cosa è successo durante la risposta (e cosa ci si aspettava dovesse accadere)?
- Perché è successo?
- Cosa si può imparare?
- Cosa dovrebbe cambiare?
- Sono avvenuti cambiamenti?
La pandemia di COVID-19, rimarca ancora l’ECDC, “è stata un evento senza precedenti per dimensioni, portata e durata. Per questo motivo, la progettazione di una revisione post action per questo evento potrebbe differire da quelle effettuate per eventi minori, in quanto non sarà possibile affrontare tutti gli aspetti della risposta in una solo revisione e potrebbero quindi servire più revisioni in diverse aree di intervento e condotte anche a diversi livelli di competenza istituzionali e giurisdizionali”
Il protocollo e la metodologia proposti dall’ECDC, assicura, l’agenzia europea, sono completamente adattabili a contesti nazionali e subnazionali ricordando che i principali destinatari sono ovviamente gli esperti di sanità pubblica dei diversi stati membri.
Questi gli ambiti principali che dovrebbero essere oggetto di una revisone delle azioni intraprese per contrastare il Covid:
- Sistemi di laboratorio, diagnostica (comprese le strategie di test).
- Comunicazione del rischio e della crisi e coinvolgimento della comunità (inclusi i social media).
- Ambienti speciali (es. punti di ingresso dei luoghi di aggregazione, scuole, carceri, centri di accoglienza per migranti, circoli).
- Sorveglianza (ad es. epidemiologica, microbiologica, clinica).
- Indagine sull’epidemia, inclusa la tracciabilità dei contatti.
- Gestione clinica e infezioni ospedaliere, prevenzione e controllo (IPC).
- Misure comunitarie di IPC e interventi non farmaceutici (NPIs).
- Sanità pubblica e ricerca biomedica.
- Campagne vaccinali.
- Pianificazione, legislazione, coordinamento, processo decisionale (comprese le collaborazioni internazionali).
- Risorse umane.
- Logistica e gestione degli incidenti, compreso l’uso operativo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC).
- Informazioni sulla salute pubblica e valutazione del rischio.