Hanno varcato i confini italiani facilitate, a quanto pare, anche dal susseguirsi di spostamenti per il Capodanno cinese. Le varianti Covid Kraken e Orthrus hanno colpito in Umbria, e la prima anche in Veneto e Lombardia. Si allargano rapidamente, come una ragnatela, fagocitando le varianti già attive. Perché sono velocissime, tanto che Kraken ha conquistato la posizione dominante tra i contagi che stanno interessando gli Usa e Orthrus ha toccato il 25% di quelli che stanno preoccupando la Gran Bretagna. Ma ora la domanda è: visto che sono arrivate in Italia, come evolverà la situazione? Cosa potrà succedere?
Kraken e Orthrus, ora insieme in Italia
A fare notizia, in queste ore, è il fatto che Kraken e Orthrus per la prima volta siano state individuate contestualmente in Italia, sdoganate da altri Paesi attraverso viaggi oltreconfine. In particolare, sono state trovate in Umbria in seguito al sequenziamento eseguito dal laboratorio di riferimento regionale dell’Azienda ospedaliera di Perugia. “Si tratta di cinque casi di sotto-lignaggi che derivano dalla variante Omicron BA.2, già diffusa in Usa e altri Paesi europei”, hanno spiegato i ricercatori. Ed è stato precisato che, delle persone infettate da Kraken, nessuna è ricoverata, una non è vaccinata, mentre due lo sono state con sole tre dosi. Invece, ha spiegato la Regione, le due persone colpite da Orthrus “sono entrambe anziane, vaccinate con tre o quattro dosi e una delle due (tre dosi, molto anziana) è ricoverata”.
Nell’ultima indagine dell’Istituto superiore di sanità, del 10 gennaio, Kraken e Orthrus erano risultate in crescita a livello nazionale. La prima, nome tecnico XBB.1.5, caratterizzata dalla mutazione addizionale S486P nella proteina spike, ha mostrato un importante vantaggio di diffusione negli Stati uniti rispetto alle varianti circolanti, “ma al momento – ha spiegato l’Iss – non risultano evidenze correlabili ad una maggior severità della infezione”. Anche per la seconda variante, CH.1.1, stime preliminari condotte nel Regno unito hanno evidenziato un vantaggio di crescita rispetto alla variante Omicron BA.5 sotto-lignaggio BQ.1.1 (Cerberus), fino ad oggi prevalente in Italia.
Kraken prevale negli Usa
Tornando a Kraken, negli Stati Uniti ne è stata accertata la dominanza assoluta. Secondo l’ultima proiezione dei Centers for Disease Control and Prevention, nella settimana dal 16 al 22 gennaio, è stata responsabile del 49,1% dei contagi, seguita da BQ.1.1 (sotto-lignaggio di Cerberus) al 26,9% e BQ.1 (Cerberus) al 13,3. Le altre varianti sono quasi scomparse.
La rincorsa di Kraken alle restanti mutazioni del virus SARS-CoV-2, in Usa è iniziata a dicembre, quando era al 2%. E in otto settimane ha rubato spazio soprattutto a BA.5 (Omicron 5) e BF.7 (che ha messo ko Shanghai), contendendosi il primato con Cerberus. Nell’ultima settimana, Kraken ha continuato a crescere soprattutto lungo la costa Est del Paese, dove ha raggiunto picchi superiori all’85%. Nel resto del Paese, invece, resta ancora dominante Cerberus, anche se quasi ovunque è in discesa.
Orthrus si è insinuata in silenzio
Contestualmente, a colpire anche l’Italia, ora c’è Orthrus, che si è insinuata silenziosamente sul territorio nazionale. Nel mondo, le prime segnalazioni della CH.1.1 risalgono al settembre 2022, e da allora la Gran Bretagna è diventato il Paese in cui è più diffusa, con il 25% dei casi. Seguono Nuova Zelanda (15%), Stati Uniti (11%), Australia (10% e Danimarca (9%).
Con l’arrivo in Italia, rilevato dall’indagine rapida dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e del ministero della Salute, Orthrus è presente in 13 Paesi europei. Al momento non ci sono dati sufficienti per capire quanto questa nuova sottovariante si trasmetta facilmente, né se sia in grado di sfuggire ai vaccini né quali sintomi provochi. Le sue caratteristiche “sono oggetto di investigazione”, sottolinea il documento di Iss e ministero della Salute.
Le varianti che crescono di più
Qualcuno aveva precorso i tempi, dipingendo questo scenario all’inizio del dicembre 2022. “Al momento Cerberus, XBB (Gryphon) e Orthrus sembrano essere le varianti in più rapida crescita a livello globale, e si prevede che nei prossimi mesi provocheranno un certo livello di ondate di infezioni, insieme o individualmente”, aveva scritto l’infettivologo Thomas Peacock, dell’Imperial College di Londra.
Orthrus, comunque, resta allo studio e il Centro europeo per la diagnosi e la prevenzione delle malattie (Ecdc) la indica fra le sottovarianti sotto controllo insieme ad altre quattro discendenti di Omicron (BA.2.3.20, BF.7, XBC e BN.1). Nella lista delle sorvegliate speciali, occupano invece i primi posti le varianti che destano preoccupazione, le cosiddette Voc (Variants of Concern): sono vecchie conoscenze, come Omicron 4, 2 e 5.
E quelle seguite con attenzione
Le ultime due sono le capostipiti di altre sottovarianti che vengono seguite con attenzione, le Variants of Interest (Voi), come Centaurus, Gryphon, e Kraken. È solo una parte di una famiglia che comprende centinaia di membri, molti dei quali hanno dato origine a nuovi lignaggi, come è accaduto quando da Omicron 2 hanno avuto origine Centaurus e BJ.1 (Argus) che, combinandosi fra loro, hanno dato vita a Kraken.
Di conseguenza il dominio di Omicron in Italia non rappresenta una novità: l’indagine di Iss e ministero della Salute ne stima una prevalenza del 100%, con Omicron 5 che fa la parte del leone (86,3% dei casi, in leggero calo dal 90,6% rilevato il 13 dicembre) e un seguito di 89 sottolignaggi. Ma sono sono diffuse anche Cerberus BQ.1 (65%) e BQ.1.1 (36%).
Di “destino naturale” riguardo all’arrivo in Italia di Kraken e Orthrus, parla Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano. Che spiega: “Il perchè questo avvenga deriva dall’enorme contagiosità che le caratterizza e dalla capacità di schivare le difese immunitarie ibride (vaccinzaione più guarigione dall’infezione Covid)”.
Dunque cosa dobbiamo aspettarci? “Innanzitutto avremmo dovuto già aspettarci queste due nuove varianti in Italia – risponde Pregliasco –. Basta guardare agli Stati Uniti, dove Kraken è dominante, e alla Gran Bretagna, dove Orthrus sta crescendo come un’onda. Per fortuna, i dati, dal punto di vista degli aspetti clinici della malattia, non sono diversi da Omicron: possiamo pensare ad un’evoluzione verso la benignità, ma soprattutto ad una certa immunità effetto delle vaccinazioni. Vedremo se, in seguito ai viaggi in corso per il Capodanno cinese, la situazione peggiorerà”.
Quindi possiamo stare tranquilli? “Prevedo una fiammata di contagi tra una quindicina di giorni, determinati proprio dalle nuove e veloci varianti – conclude Pregliasco –. Bisogna mantenere alta la sorveglianza virologica, il sequenziamento. In ogni caso, consiglio a fragili e anziani di vaccinarsi. E i vaccini bivalenti coprono anche le ultime varianti. Per i più deboli vaccinarsi può essere la salvezza”.
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