“Sono ancora necessarie ulteriori indagini per determinare l’origine della pandemia”, hanno scritto gli scienziati sottolineando che “le teorie del rilascio accidentale da un laboratorio e dello spillover zoonotico rimangono entrambe valide”. LA LETTERA SU SCIENCE.
“Sono ancora necessarie ulteriori indagini per determinare l’origine della pandemia. Le teorie sul rilascio accidentale da un laboratorio e lo spillover zoonotico rimangono entrambe valide. Sapere come è emerso COVID-19 è fondamentale per informare le strategie globali per mitigare il rischio di future epidemie”, questo l’appello apparso oggi sulle pagine di Science sottoscritto da 18 scienziati di fama internazionale tra i quali Ravindra Gupta, microbiologo clinico presso l’Università di Cambridge, Jesse Bloom, che studia l’evoluzione dei virus presso il Fred Hutchinson Cancer Research Center e David Relman, professore di microbiologia a Stanford.
“Dobbiamo prendere sul serio le ipotesi sugli spillover sia naturali che di laboratorio fino a quando non si abbiano dati sufficienti”, per questo per gli scienziati serve “un’indagine trasparente, obiettiva, basata sui dati, comprensiva di un’ampia esperienza, soggetta a supervisione indipendente e gestita in modo responsabile per ridurre al minimo l’impatto dei conflitti di interesse”.
Secondo gli autori della lettera l’indagine dell’Organizzazione mondiale della sanità sulle origini del virus non ha tratto una “considerazione equilibrata”. “Sebbene non ci fossero risultati a sostegno di una ricaduta naturale o di un incidente di laboratorio – scrivono nella loro lettera – il team dell’Oms ha valutato una ricaduta zoonotica da un ospite intermedio come da probabile a molto probabile e un incidente di laboratorio come estremamente improbabile. Inoltre, le due teorie non sono state prese in considerazione in modo equilibrato” e infatti, scrivono, “solo 4 delle 313 pagine della relazione e dei suoi allegati hanno affrontato la possibilità di un incidente di laboratorio”.
“In qualità di scienziati con competenze pertinenti, siamo d’accordo con il direttore generale dell’OMS, gli Stati Uniti e altri 13 paesi e l’Unione europea che è necessaria e fattibile una maggiore chiarezza sulle origini di questa pandemia”.
14 maggio 2021
Quotidiano sanità