Paolo Russo, La Stampa. L’influenza galoppa e rischia di mettere a letto mezza Italia durante le vacanze natalizie. Tanto più se anche il Covid continuerà a espandersi e si concretizzerà l’allarme per i più piccoli lanciato dall’Ecdc europeo, che vede espandersi il virus sinciziale, che provoca polmoniti gravi che richiedono quasi sempre il ricovero, anche negli adulti. Una tempesta perfetta che rischia di mettere a tappeto i nostri ospedali, già sotto stress di loro per le carenze croniche di personale.
Nonostante questo il ministro della Salute a La Stampa conferma: «A breve verrà emanato il decreto che semplificherà l’isolamento dei positivi, già abrogato da Paesi di indirizzo politico opposto come Spagna e Gran Bretagna. I dati indicano una crescita contenuta di casi e, quel che più conta, dei ricoveri. Anche per contenere il ricorso eccessivo ai tamponi è quindi possibile contenere l’isolamento domiciliare a 5 giorni senza più l’obbligo per gli asintomatici di sottoporsi al test a fine periodo». Chi ha sintomi, invece, per “liberarsi” al termine dei 5 giorni dovrà averne trascorso almeno uno senza febbre.
Intanto dilaga il virus influenzale. Pur essendo ancora lontani dal picco, che si verifica di solito tra le feste natalizie e i primi di febbraio, nella settimana dal 14 al 21 novembre, documenta il bollettino Influnet dell’Iss, i casi si sono impennati 9,5 ogni mille abitanti. Lo scorso anno erano sotto il livello di 4. Intanto sta colpendo molto più duro tra i più piccoli fino a sei anni, la fascia di età dove l’incidenza è a 29,6 casi, sempre ogni mille abitanti. In totale nelle prime cinque settimane di questa stagione influenzale sono finiti ko 1,7 milioni di italiani. E il monitoraggio non è stato ancora attivato in tre regioni: Campania, Calabria e Sardegna. Tra quelle dove il virus ha già raggiunto la seconda soglia di allerta, quella arancione, troviamo invece: Piemonte, Lombardia Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria.
Per prevenire l’influenza l’arma resta il vaccino, che è gratis per i piccoli da sei mesi e sei anni e per gli over 60. Lo scorso anno solo il 15% circa dei primi lo ha fatto, mentre tra gli anziani è andata un po’ meglio, con una copertura del 58%. Ma quest’anno lo scarso successo delle quarte dosi dell’anti-Covid per ora sembra trascinare verso il basso anche la campagna antinfluenzale e questo non lascia ben sperare sull’andamento nelle prossime settimane.
Quando con il vero abbassamento delle temperature, prevedono gli esperti dell’Ema, potrebbe verificarsi un aumento più deciso dei casi Covid, che per ora aumentano del 9,1% passando dai 208mila casi di due settimane fa ai 229mila dell’ultima, mentre i decessi aumentano da 533 a 580, i ricoveri nei reparti di medicina a un più 632 e quelli nelle terapie intensive restano stabili. Ma intanto è allarme per il virus che colpisce le vie respiratorie dei neonati. «Da ottobre a metà novembre è stato segnalata una tendenza in aumento di infezioni da virus respiratorio sinciziale in 13 Paesi dell’Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo», mette in guardia il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), per il quale questo trend porterà a «aumentare la pressione sugli ospedali».
Medici e infermieri già scavano le trincee. —