Il Fatto quotidiano. Una circolare dispone il sequenziamento genomico dei “campioni notificati il 22 giugno, corrispondenti a prime infezioni”: l’operazione sarà coordinata dall’Iss. L’obiettivo è stimare con maggiore precisione la diffusione della variante Delta. Intanto l’Italia è in zona bianca, il governo preme per togliere l’obbligo di mascherina all’aperto e si valuta anche la riaperture delle discoteche. Il sottosegretario Sileri: “La situazione non mi spaventa. Sul mix vaccinale c’è stato errore di comunicazione”
In Italia oggi è il primo giorno di zona bianca per tutti (esclusa solo la Valle d’Aosta) e a breve arriverà anche la fine dell’obbligo di indossare la mascherina all’aperto, che il governo vuole far cadere a inizio luglio: lunedì pomeriggio è prevista la riunione del Cts che darà il suo via libera, poi si dovrà decidere la data. Intanto, in particolare dal ministro Giancarlo Giorgetti, arrivano nuove pressioni per trovare una data anche per la riaperture delle discoteche, i luoghi dove l’estate scorsa il contagio aveva ripreso a crescere da metà agosto in poi. È in questo contesto che diventa utile e necessario sapere se nuove varianti sono già in forte circolazione: “Siamo a un livello di circolazione del virus abbastanza basso da poter riprendere il tracciamento dei casi, ma purtroppo le Regioni sono disincentivate, per paura di dover uscire dalla zona bianca. Dovremmo anche potenziare il sequenziamento del virus per accorgerci in tempo delle varianti. Se non lo facciamo ora che la situazione è calma, resteremo in balia degli eventi“, è l’avvertimento di Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, che in un’intervista a Repubblica dice: “Rischiamo di vedere gli effetti di una variante più contagiosa solo dopo l’aumento dei casi“.
Cartabellotta si dice favorevole allo stop alla mascherina all’aperto: “La mascherina all’aperto possiamo toglierla, soprattutto se siamo vaccinati“. Il presidente di Gimbe poi spiega: “Fatico a immaginare che rivivremo le ondate del passato, soprattutto in termini di ricoveri ospedalieri. Il virus continuerà a circolare, ma i vaccini eviteranno le conseguenze più serie per chi si contagia”. Per questo motivo, però, Cartabellotta sottolinea anche che “all’appello mancano due milioni e mezzo di ultrasessantenni“. E sulla mascherina chiede chiarezza: “L’obbligo c’è o non c’è. Altrimenti rischiamo di ricreare la confusione vista con AstraZeneca“.