Il Sole 24 Ore sanità. “La variante Delta è ancora predominante nel nostro Paese ma in altri Paesi europei incomincia a circolare anche la variante Omicron le cui caratteristiche sono ancora in fase di studio. Per quanto riguarda il nostro Paese, sono stati fino ad ora segnalati 26 casi di questa variante”. Lo annuncia il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, in un videomessaggio di commento al monitoraggio della Cabina di regia. “Data la situazione epidemiologica e la circolazione di varianti emergenti – continua – è importante continuare a mantenere dei comportamenti prudenti. Importante anche rafforzare le quarantene per i contatti stretti dei casi e soprattutto accelerare la campagna vaccinale con la dose di richiamo”.
Per il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro,”nelle ultime settimane c’è un trend di crescita dell’epidemia, sebbene più in ritardo rispetto agli altri Paesi europei. La circolazione del virus è più elevata nelle zone del Nord-Est del nostro Paese e le fasce di età più colpite sono quelle più giovani sotto i 20 anni e tra i 30 e 49 anni”.
Nelle fasce più giovani, tra 0 e 19 anni, ha sottolineato Brusaferro, “i ricoveri sono più contenuti ma sono comunque presenti e il tasso di positività questa settimana è risultato pari al 2,9%. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno i casi notificati sono in crescita, mentre le ospedalizzazioni e i decessi sono in netta divergenza rispetto allo scorso anno”. Dal monitoraggio quindicinale delle varianti, ha inoltre spiegato, “emerge come sia prevalente la variante Delta, ci sia una circolazione in varie regioni della variante Delta plus e in più regioni siano stati segnalati casi di variante Omicron ed i casi sono riconducibili in larghissima parte a persone che hanno avuto contatti stretti o che provengono da zone come il Sudafrica”.
Sul fronte dei vaccini Brusaferro ha indicato che “che quasi il 60% degli over 80 ha completato anche la terza dose mentre il dato che rimane ancora critico riguarda le persone che non hanno ancora iniziato i ciclo vaccinale e per le quali è raccomandato iniziarlo quanto prima”. “Quanto al rischio – ha rilevato – l’aver fatto la terza dose sia in termini di probabilità di contrarre l’infezione sia in termini di probabilità di dover ricorrere a cure ospedaliere, innalza significativamente la protezione in tutte le fasce d’età”.
In generale, ha concluso il presidente Iss, “continua per la settima settimana consecutiva l’aumento generalizzato di nuovi casi. Ancora una volta raccomandiamo un’azione sui due grandi binari: il primo è quello di completare la copertura vaccinale anche con le terze dosi e il secondo è mantenere un comportamento prudente usando la mascherine in tutte le situazioni di assembramento, mantenendo il distanziamento ed il lavaggio delle mani”.