La variante del Sars-Cov-2 detta Centaurus, non è più resistente agli anticorpi rispetto alla variante omicron 5 attualmente dominante, “il che è una notizia positiva”. Lo evidenzia uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet Infectious Diseases, che ha caratterizzato la nuova variante di omicron BA.2.75, confrontando la sua capacità di eludere gli anticorpi contro le varianti attuali e precedenti.
Nel maggio 2022 è stata rilevata una nuova variante di omicron, BA.2.75, che sta guidando un’ondata di infezioni in India e si è diffusa a livello internazionale. Nelle ultime settimane la variante BA.2.75 è stata rilevata anche in Svezia.
“Identificare quanto sia vulnerabile la popolazione, in questo momento, alle varianti emergenti è fondamentale”, afferma Daniel Sheward, ricercatore presso il Dipartimento di microbiologia, biologia dei tumori e delle cellule, Karolinska Institutet, e primo autore dello studio. “Producendo uno pseudovirus per BA.2.75, – aggiunge – siamo stati in grado di testarne la sensibilità agli anticorpi presenti nei donatori di sangue”.
I test sono stati effettuati utilizzando 40 campioni di sangue prelevati a caso a Stoccolma, sia prima che dopo la prima ondata da omicron. “Il nostro studio mostra che omicron BA.2.75 ha approssimativamente lo stesso livello di resistenza agli anticorpi della variante dominante BA.5, il che è una notizia rassicurante, qualora dovessimo subire un’onda BA.2.75 in Svezia”, afferma Ben Murrell, assistente professore presso il Dipartimento di microbiologia, del Karolinska Institutet, e autore senior dello studio.
I ricercatori hanno anche studiato se gli anticorpi monoclonali antivirali, che sono usati clinicamente per trattare pazienti già infetti, perdono il loro effetto contro omicron BA.2.75, rispetto a BA.5. Anche qui i ricercatori non hanno riscontrato differenze allarmanti.