www.animalidacompagnia.it. In questi giorni circolano numerose notizie, tra cui anche fake news, sul ruolo degli animali da compagnia nella trasmissione del virus SARS-CoV-2. Al fine di dare la corretta informazione, utile per il benessere e salute degli animali da compagnia e dei loro proprietari, la redazione veterinaria di Animalidacompagnia.it ha deciso di intervistare il dott. Aldo Grasselli, Segretario Nazionale del SIVeMP (Sindacato Italiano Veterinari Medicina Pubblica) e Presidente della FVM (Federazione Veterinari-Medici-Farmacisti e Dirigenti Sanitari).
Animalidacompagnia.it: Il medico veterinario è un’importante pedina nello scacchiere della salute pubblica: in piena emergenza sanitaria da Coronavirus, quanto importante è il suo ruolo alla luce del fatto che questo virus abbia avuto una fonte animale?
Grasselli: “Anche la pandemia da SARS-CoV-2 è una zoonosi. Si tratta cioè di una malattia che colpisce l’uomo ma che nasce da un serbatoio animale.
In questo caso non sappiamo se gli animali serbatoio sono affetti da una patologia o se sono solo i serbatoi asintomatici di un virus.
Il termine tecnico del passaggio del SARS-CoV-2 all’uomo è “spill over”, sostanzialmente si tratta del salto di specie di un virus animale che si è adattato all’uomo e lo colpisce duramente perché l’umanità è per la prima volta a confronto con una entità patogena sconosciuta contro la quale non ha memoria immunitaria utile.
È del tutto evidente che con i pericoli che possono derivare dall’interfaccia uomo animale per troppo tempo si è agito con scarsa lungimiranza nonostante i servizi veterinari di molti paesi e l’OIE (Organizzazione mondiale della sanità animale) segnali costantemente l’emergere o il riemergere di patologie molto gravi.
Contro le infezioni di origine animale (anche quelle di origine alimentare) si dovrebbero attivare sistemi di sorveglianza sempre più incisivi (e tutto sommato di costo contenuto) per evitare disastri mondiali ed epocali come quello che si sta profilando e che ci terrà in scacco per parecchio tempo, sia sul piano sanitario sia su quello economico.
Più dei due terzi delle malattie infettive umane sono di origine animale, basta questo per capire che il ruolo dei medici veterinari è essenziale per la salute animale, e quello dei medici veterinari di sanità pubblica è fondamentale per la salute animale e per quella umana.
E poi c’è il capitolo dell’antimicrobicoresistenza, un fenomeno che avanza generando morti per infezioni incurabili e il rischio concreto di un non prefigurabile arretramento di molte conquistare della medicina.
Anche questa è una decisiva sfida della medicina veterinaria”.
Animalidacompagnia.it: Quali consigli per i proprietari di animali e i cittadini in genere?
Grasselli: “In questo momento cruciale in cui ci sono milioni di italiani isolati nelle loro case per evitare l’iniezione dal Coronavirus (oltre un miliardo nel mondo) sorge il problema del ruolo degli animali domestici. Le conoscenze attuali ci dicono che gli animali da compagnia non sono ricettivi a questa patologia ma in Cina sono stati segnalati due cani contaminati da SARS-CoV-2. La prima ipotesi prende in considerazione che i cani si siano comportati come vettori sui quali il virus è sopravvissuto. Quindi è potenzialmente possibile che gli animali fungano da vettori di infezione nelle nostre come anche gli oggetti che troviamo nell’ambiente possono esserlo. Tuttavia semplici misure di igiene possono bastare ad abbassare questo rischio, a cominciare dal fatto che quando si portano a spasso i cani non bisogna infrangere le regole di distanziamento anche tra il nostro cane e altri cani o altre persone. Un altro consiglio consiste nel monito a non abbandonare gli animali. Indubbiamente la convivenza forzata in alloggi non sempre grandi a sufficienza comporta stress e complicazioni a che ha in casa n animale. Ma in un momento molto critico come quello che stiamo attraversando l’abbandono di un animale sarebbe un gesto ancora più condannabile che normalmente. Oggi sarebbe anche un problema in più per i comuni, per i volontari e per i servizi veterinari che sono già pesantemente impegnati su altri fronti per arginare l’epidemia di Covid-19 che sta mettendo inginocchio il paese“.
Animalidacompagnia.it: Se da un lato i consumatori sono sempre più attenti alla (ambita) qualità degli alimenti, dall’altro lato, conoscono meno il ruolo del medico veterinario nella filiera alimentare. In che modo il medico veterinario tutela la sicurezza alimentare dei prodotti presenti sulle nostre tavole?
Grasselli: “Non molti consumatori sanno che ogni giorno la loro salute ha avuto un difensore occulto che si è preoccupato di proteggerla. Questo difensore è il Servizio sanitario nazionale.
Ne stiamo parlando continuamente in questi giorni a causa del Coronavirus. Ma ogni giorno che non ne abbiamo parlato è stato così perché la prevenzione primaria ha funzionato.
Mantenere sane le persone è molto importante, come l’aria, e come l’aria è invisibile.
I medici veterinari del Ssn si occupano della salute degli animali, del loro cibo, dei loro farmaci, del loro e benessere e poi della salubrità dei loro prodotti (uova, latte, miele, etc.) e delle loro carni che diventano il nostro cibo.
Questo non è molto noto, e non è un lavoro semplice. Richiede competenze sempre più specialistiche e la capacità di fare sintesi tra tutte.
La sicurezza alimentare e la salute degli animali è fondamentale per la nostra società e comincia con la buona salute dell’ambiente, dell’aria, della terra e dell’acqua”.
Il dott. Aldo Grasselli conclude: “Il concetto basilare di difesa della salute dei cittadini consumatori, in un mondo globalizzato in cui circolano persone, merci, stili di vita, portando con se pericoli sempre nuovi e rischi sempre maggiori e più frequenti sta nella formula One World-One Health-One Medicine.
Un solo mondo (aria, terra,mare), una sola salute dell’ambiente, degli animali e dell’uomo, una sola medicina: ambientale, umana e veterinaria.
I Dipartimenti di Prevenzione delle ASL sono stati creati per presidiare questa realtà tridimensionale“.