L’Ordine del giorno presentato a prima firma dal presidente della commissione Affari Sociali di Montecitorio, Pierpaolo Vargiu, impegna il governo “ad assumere le opportune iniziative per la piena tutela del diritto alla salute in tutte le regioni italiane, garantendo l’intervento perequativo delle opportunità e quello di verifica e di controllo da parte dello Stato”. IL TESTO
E’ iniziato nel pomeriggio l’esame alla Camera del Disegno di legge sul superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione, già approvato in prima deliberazione dal Senato.
Nel corso dell’esame è stato approvatp un Ordine del giorno sulla tutela del diritto alla salute in tutte le Regioni presentato a prima firma dal presidente della commissione Affari Sociali di Montecitorio, Pieropaolo Vargiu (Sc). Nel testo si legge come la riforma del Titolo V della Costituzione approvata nel 2001 abbia dato vita a ventuno sistemi sanitari diversi, “con differente strutturazione dei sistemi sanitari regionali e della loro appropriatezza nella risposta ai bisogni sanitari, incapaci di assicurare in egual misura i livelli essenziali delle prestazioni e dell’assistenza sanitaria, con il rischio concreto di disapplicazione dei principi di equità e universalità del nostro sistema sanitario”.
Proprio questa difformità di prestazioni erogate rischierebbe di “penalizzare e di peggiorare l’inadeguatezza dei sistemi sanitari regionali più deboli e nei contesti più difficili, andrebbe inevitabilmente a limitare maggiormente le tutele sanitarie delle fasce più deboli e meno protette della popolazione”. Il documento impegna dunque il Governo ad assumere “le opportune iniziative per la piena tutela del diritto alla salute in tutte le regioni italiane, garantendo l’intervento perequativo delle opportunità e quello di verifica e di controllo da parte dello Stato”.
QS – 9 marzo 2015