Marche, Umbria e Veneto: queste le tre Regioni-benchmark che veleggiano verso la designazione da parte della Conferenza Stato-Regioni di oggi. E’ il risultato della valutazione politica condotta dai governatori sulla base delle performance e dei risultati 2013, a partire dall’applicazione dei Livelli essenziali di assistenza.
Cinque le Regioni di partenza: oltre alle tre che saranno con ogni probabilità indicate oggi, anche Lombardia ed Emilia Romagna. Quest’ultima, lo ricordiamo, ha incassato proprio oggi la nomina di Stefano Bonaccini a leader dei governatori (con la conferma della vicepresidenza a Giovanni Toti della Liguria) e ha già la presidenza della commissione Salute.
E mentre la nomina è in corso, già cominciano gli auspici: con la nuova presidenza della Conferenza delle Regioni – ha dichiarato l’assessore alla Sanità del Veneto, Luca Coletto – si dovrebbe avere «un confronto più franco, già si è avuto con il presidente Chiamparino, ma ci deve essere un confronto molto più franco con il governo soprattutto sulla sanità». Per Coletto «la realtà» è che «coperture per le assunzioni dei medici non ve ne sono, i soldi sono già stati spesi, l’auspicio è che il governo trovi i soldi».
Netta, quindi, la critica a uno degli ingredienti fondamentali della legge di Stabilità 2016 per la Sanità: l’emendamento presentato e approvato faticosamente dal Governo martedì in serata, che sblocca le assunzioni con contratti-tampone prima e concorsi pubblici poi, per medici e infermieri, senza però indicare fonti certe di finanziamento. La norma in ogni caso difficilmente potrà essere modificata, visto che il passaggio in aula a Montecitorio – che slitta di fatto a domenica per la fiducia alla ministra delle Riforme Maria Elena Boschi sull’affaire banche – sembra più una formalità, mentre la seconda lettura al Senato dovrebbe di fatto ratificare l’esistente.
“Alla grande soddisfazione si unisce anche un po’ di preoccupazione, perché essere Regione di riferimento per la sanità in Italia, dove è oramai irrinunciabile una profonda riforma del settore verso una virtuosità diffusa, è prima di tutto una responsabilità, verso i Veneti e tutti gli Italiani”.
Così l’Assessore alla Sanità Luca Coletto commenta l’ufficializzazione dell’indicazione della Regione Veneto, assieme a Marche e Umbria, come “benchmark” per le politiche sanitarie nazionali e regionali, avvenuta oggi nel corso della Conferenza dei Presidenti delle Regioni, riunitasi a Roma.
“Dopo la promozione a pieni voti ottenuta rispetto alla capacità di erogare i Livelli Essenziali di Assistenza – dice Coletto – questa è quella che suscita il maggiore orgoglio, perché certifica che il lavoro del Veneto sulla riorganizzazione della rete ospedaliera e delle cure territoriali, sull’appropriatezza delle prescrizioni e delle prestazioni, sulla spesa farmaceutica, sulla contrazione dei costi amministrativi, ottiene un giudizio positivo, tanto da essere indicato come esempio nazionale, grazie prima di tutto – ci tengo a dirlo – al sacrificio e alla professionalità di tutto il nostro personale sanitario e amministrativo”.
“In più occasioni anche di dura dialettica – aggiunge l’Assessore – ebbi modo di dire che se il Veneto riusciva a conciliare qualità delle cure e amministrazione oculata non si vedeva perché ciò non potesse accadere anche in tutto il resto d’Italia. Con questo obiettivo – conclude – mettiamo ancora una volta la nostra esperienza a disposizione del sistema sanitario italiano, bisognoso, ora più che mai, di una profonda riforma, che spero di poter vedere avviata fin dalla prossima primavera, quando il Fondo Sanitario Nazionale andrà per la prima volta ripartito esclusivamente sulla base dei criteri e dei costi standard”.
Il Sole 24 Ore – 17 dicembre 2015