La Giunta Zaia vara con delibera tutti i nuovi Drg. Dopo 5 anni è stato fissato un aumento del 5,5% Aiop: «Non basta, i costi sono saliti: per noi è crisi»
La Regione dopo cinque anni rivede tutto il tariffario della sanità ospedaliera, e conferma così quel taglio di una trentina di milioni alla sanità privata che era già stato deciso mesi fa assieme a quelli per le Ulss pubbliche. Nei giorni scorsi la Giunta veneta, su proposta dell’assessore alla sanità Luca Coletto, ha varato la delibera che aggiorna da gennaio il sistema delle tariffe e delle regole di remunerazione delle prestazioni di assistenza ospedaliera erogate nelle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate (sono i cosiddetti “drg-diagnosis related groups”, applicati dal ’93). «Con la delibera – dice Coletto – chiudiamo il cerchio di una complessa operazione di revisione delle tariffe, ferme dal gennaio 2007, abbinata ad una decisa azione di razionalizzazione e di contenimento della spesa, avviata nel marzo scorso quando, con le delibera di attribuzione degli aumenti di budget al privato convenzionato, ci impegnammo a correlare le somme riconosciute al valore delle drg una volta aggiornate. Ne deriva un aumento di circa il 5,5 %, contro variazioni che in passato avevano raggiunto anche valori percentuali in doppia cifra»: appunto, di qui il risparmio rispetto al previsto aumento di esborsi per i privati convenzionati.
Il nuovo sistema di remunerazione è stato definito dal comitato tecnico permanente per il sistema di erogazione e remunerazione delle prestazioni sanitarie, istituito in marzo dal dirigente dell’assessorato Domenico Mantoan. Esaminate le proposte formulate dalle associazioni di categoria del privato convenzionato Aiop e Aris, la revisione ha preso avvio dalla valutazione dei ricoveri effettuati nel 2010 da strutture pubbliche e private accreditate, divisi in 4 classi: A (drg ad alta complessità); B (drg svolti per almeno il 60% da reparti con alte specialità); C (i drg rimanenti); e D (drg ad alto rischio di inappropriatezza se erogati in regime di ricovero ordinario).
«Riteniamo che l’incremento delle tariffe annunciato dalla Giunta veneta non sia sufficiente a coprire i costi di produzione cresciuti negli ultimi 10 anni» dichiara però Vittorio Morello, presidente di Aiop Veneto. «In questo periodo l’inflazione è stata del 24% e i costi del personale, legati ai rinnovi contrattuali, sono saliti del 36%. Con l’eliminazione dell’incremento finanziario pari al 16,7% che copriva solo parzialmente i predetti aumenti dei costi di produzione, sempre nell’ultimo decennio, si mette in stato di crisi la sanità privata convenzionata». Il rischio, spiega, è di dover riorganizzare e ridurre anche il personale, visti anche i tagli del 30% del numero di esami e visite ambulatoriali stabilito nel 2011, con una riduzione di 27 milioni, oltre a un -6,8 milioni per le terapie intensive e – 5,4 milioni per il declassamento di alcune prestazioni da regime ospedaliero a quello ambulatoriale.
Il Giornale di Vicenza – 12 novembre 2011