«Almeno a parole il clima è cambiato, l’impianto punitivo della Brunetta è, politicamente, intaccato. Adesso occorrono fatti concreti e conseguenti». Così, in una nota Costantino Troise, Segretario generale della Cosmed, che sottolinea come «è stato recuperato il ruolo delle Regioni come datori di lavoro, e come tale interlocutori indispensabili per ogni intesa che riguardi aspetti normativi ed economici del personale dipendente del Ssn». Per la Confederazione dei medici, veterinari e dirigenti della sanità «il protocollo siglato ieri segna indubbiamente una svolta dopo il periodo “brunettiano” e segna la fine di una lunga “guerra fredda” che aveva come obiettivo l’azzeramento del ruolo del sindacato, definendo per legge materie tradizionalmente oggetto di accordi sindacali».
In particolare, prosegue la nota «viene affermata esplicitamente la necessità di superare “la logica dei tagli lineari” e “l’approccio finanziario e ragionieristico”».
Questa la sintesi dell’accordo secondo la lettura che ne ha dato la Cosmed:
a) Nuovo modello di relazioni sindacali con partecipazione dei lavoratori ai processi di riorganizzazione della P.A. Viene pertanto ripristinata la competenza sindacale in materia di organizzazione del lavoro.
Si ribadisce il valore della contrattazione e dei contratti come “fonte deputata alla determinazione dell’assetto retributivo e di valorizzazione dei lavoratori”.
Previsto anche il coinvolgimento sindacale nei processi di razionalizzazione, a partire dalla spending review.
Viene inoltre previsto un esame congiunto amministrazione-sindacati nell’ambito delle materie oggetto attualmente di sola informazione.
b) Aree. Dopo numerose e insistenti pressioni, in particolare della COSMeD, è stato superato il tetto di 4 aree e comparti fissato dalla legge Brunetta che porterebbe ad un unico contratto per tutta la dirigenza dipendente dalle Regioni. Si apre la strada, auspicata da COSMeD e dalla stessa Conferenza delle Regioni, per una modifica della Brunetta e per un contratto della sola dirigenza sanitaria.
c) Razionalizzazione e semplificazione dei sistemi di misurazione, valutazione e premialità.
– superamento del sistema della ripartizione dei dipendenti nelle fasce di merito (le famigerate fasce 25-50-25) e ritorno ad una retribuzione accessoria differenziata in base ai risultati conseguiti;
– valutazione non solo della performance individuale, ma anche della performance organizzativa;
– applicazione differenziata in relazione alla peculiarità dei settori di attività nell’ambito della P.A.
d) Nuove regole riguardanti il mercato del lavoro
– ribaditi i principi costituzionali in tema di lavoro pubblico;
– riaffermato che il rapporto a tempo indeterminato è la forma ordinaria di impiego;
– dichiarata la disponibilità a predisporre percorsi di accessi facilitati per la regolarizzazione;
– ribadita la necessità di disciplinare le forme e i modi di lavoro flessibile;
– assunto l’impegno a contrastare l’uso improprio e strumentale di utilizzo del lavoro flessibile con previsione di sanzioni;
– cancellata, su nostra richiesta, l’ipotesi di forme di “speciale flessibilità” in sanità;
– valorizzata l’esperienza professionale acquisita con lavoro flessibile;
– affermata la necessità di un riordino delle norme sui licenziamenti disciplinari;
– accolta la richiesta di garanzie di stabilità in caso di licenziamento illegittimo.
Si deve aprire un tavolo entro il 30 maggio per interventi per il personale precario anche per la proroga o il rinnovo dei contratti esistenti.
e) Sistemi di formazione del personale
– Sollecitata la necessità di offrire a tutto il personale (compreso quello a tempo determinato) l’opportunità di formazione ed aggiornamento.
f) Dirigenza pubblica
– affermata la necessità di garantire una effettiva autonomia rispetto all’organo politico;
– inserito al pari del comparto (su richiesta della COSMeD e dopo lunga discussione) il pieno riconoscimento del ruolo negoziale e delle prerogative delle specifiche rappresentanze della dirigenza nelle amministrazioni e nei luoghi di lavoro.
g) Iter
Il Governo promuoverà appositi provvedimenti normativi, anche attraverso una legge delega, concordati con Regioni ed enti locali e direttive all’Aran per accordi nell’ambito di una nuova stagione contrattuale.
“Resta a questo punto da verificare – conclude la Cosmed – la volontà del Governo di aprire effettivamente una stagione contrattuale. La Cosmed ha richiesto la revoca del blocco delle retribuzioni per il 2014 e la riapertura dei tavoli contrattuali. L’accordo, come affermato dal Ministro Patroni Griffi, ha lo scopo di fornire una cornice condivisa entro la quale il governo deve articolare una proposta di legge delega, inoltre l’iniziativa dovrebbe portare allo scorporo del pubblico impiego dalla legge di riforma del lavoro (legge Fornero) e concedere applicazioni dell’art. 18”.
4 maggio 2012