La Corte di Giustizia Ue ha confermato che le macellazioni rituali senza stordimento possono avvenire soltanto in un macello riconosciuto. Tale obbligo non viola la libertà di religione perche’ “intende esclusivamente organizzare e regolamentare il libero esercizio della macellazione rituale, tenendo conto delle principali norme in materia di protezione del benessere degli animali e della salute dei consumatori di carne animale”.
Tutte le macellazioni, anche quelle rituali senza stordimento, devono avvenire in un macello riconosciuto. E questo non vuol dire violare la libertà religiosa. E’ quanto ha stabilito oggi la Corte di giustizia dell’Unione europea, che si è espresso in merito al ricorso contro le normative introdotte dalla regione delle Fiandre in Belgio, che ha posto dei paletti alle macellazioni in occasione della festa musulmana del sacrificio, l’Eid al-Adha, che viene celebrata ogni anno per tre giorni.
Il caso fiammingo
I musulmani praticanti considerano un loro dovere religioso macellare o far macellare, preferibilmente il primo giorno di tale festa, un animale, la cui carne viene poi consumata in famiglia e distribuita tra i poveri, i vicini e i familiari più lontani. Dal 1998, la normativa belga prevedeva che le macellazioni prescritte da un rito religioso potessero essere effettuate soltanto in macelli riconosciuti o temporanei. Ma nel 2014 il ministro della regione Fiandre competente per il benessere degli animali ha annunciato che non avrebbe più rilasciato autorizzazioni a locali temporaneamente adibiti alla macellazione, in quanto siffatte autorizzazioni sarebbero contrarie alle disposizioni diritto Ue relative alla protezione degli animali durante l’abbattimento.
Le proteste
Diverse associazioni musulmane e organizzazioni di coordinamento di moschee hanno citato in giudizio la regione Fiandre davanti ai tribunali belgi, che hanno chiesto alla Corte Ue di verificare se l’obbligo di procedere alla macellazione rituale senza stordimento unicamente nei macelli riconosciuti non costituisca una limitazione non giustificata all’esercizio della loro libertà di religione. Nelle sue conclusioni, l’avvocato generale Nils Wahl ritiene che la regola secondo la quale la macellazione, in linea di principio, può essere realizzata solo in macelli riconosciuti, è una regola del tutto neutra, che si applica indipendentemente dalle circostanze e dal tipo di macellazione scelta. Di conseguenza, in linea di principio non può essere considerata una limitazione all’esercizio della libertà di religione.
Europatoday – 29 maggio 2018