In sanità «si intrecciano con sorprendente facilità veri e propri episodi di malaffare con aspetti di cattive gestioni talvolta favorite dalle carenze del sistema dei controlli». Così il vice procuratore generale della Corte dei conti, Roberto Benedetti, nell’illustrare quanto il malaffare e la cattiva gestione costino allo Stato. I dati sono stati presentati in occasione della cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario 2011. La magistratura contabile ricorda che «le tipologie più ricorrenti delle pronunce emesse dalle sezioni regionali nel 2010 hanno riguardato, sotto vari profili, la materia delle risorse umane (irregolari trattamenti economici al personale, illegittima attività privata dei medici), seguite da quelle relative a danni erariali da attività contrattuali e da quelle concernenti risarcimenti a terzi per errori sanitari (per esempio in occasione di parti ed esami amnestici)».
Tra le altre tipologie la Corte segnala «danni al patrimonio (uso indebito di mobili e/o immobili), iperprescrizioni (in genere di farmaci), danni all’immagine e conferimenti irregolari di consulenze e incarichi». I magistrati contabili ricordano infine che «si sono avuti anche casi di ritardati o mancati pagamenti, opere incompiute e altre fattispecie diverse» e che «alcuni danni erariali sono stati conseguenti a reati commessi (peculato, appropriazione indebita, abuso d’ufficio, truffa e così via.)».
L’importo complessivo di danno erariale contestato ammonta, secondo la valutazione della Corte dei Conti, a circa 254 milioni di euro, in gran parte concentrato nella regione Lazio (oltre 130 milioni di euro), in Sicilia (oltre 69 milioni di euro), in Calabria (oltre 38 milioni di euro) ed in Lombardia (oltre 17 milioni di euro), mentre sono ancora in corso di verifica altri consistenti importi relativi alla Campania e all’Abruzzo.
L’insieme delle pronunce, si legge ancora nella relazione, «ha comportato condanne per un importo complessivo di quasi 60 milioni di euro per i giudizi di responsabilità, cui si aggiungono altri 200mila euro circa per i giudizi di conto». Ma numerose ipotesi di danno erariale sono ancora in attesa della verifica del giudice contabile e molte di esse, spiega il vice procuratore, sono relative “ad importi molto rilevanti”.
22 febbraio 2011
Fonti: ilsole24ore.com, quotidianosanita.it
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