Migliorano i conti della Sanità nel 2010. Il Patto della salute inizia a mostrare i suoi effetti e fa rallentare il tasso di crescita della spesa sanitaria in relazione al Pil che dall’8% scende al 7%.
A livello regionale si è registrata una riduzione del 28,5% del disavanzo, ma, quelli maggiori, restano concentrati soprattutto al Centro-Sud. Questi in sintesi i dati della relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria delle regioni nel periodo 2009-2010.
La relazione pubblicata dalla Corte dei Conti sulla gestione finanziaria delle regioni nel periodo 2009-2010 ha fatto registrare un leggero miglioramento della situazione.
La spesa per il Ssn nel 2010 è stata pari a 113,5 mld di euro, un risultato che ha migliorato di 1,5 mld le stime contenute nella decisione di finanza pubblica 2011-2013. Lo stesso Patto per la salute, come riportato nella relazione, si è dimostrato efficace nel frenare il tasso di crescita della spesa sanitaria in rapporto al Pil. Infatti, mentre questa nel periodo 2000/2006 rappresentava l’8% del Pil, nell’ultimo quadriennio si è stabilizzata intorno al 7%.
La spesa sanitaria pro capite è risultata ammontare a 1.880 euro, con un incremento del 2,2% rispetto al precedente esercizio 2009.
Passando poi ad analizzare la situazione a livello regionale, la Corte dei Conti ha riscontrato che, a seguito della decisione contenuta nell’ultima Manovra economica circa l’introduzione del ticket da 10 euro sulle prestazioni specialistiche ambulatoriali, il finanziamento da ripartire per il 2011 è risultato cresciuto dello 0,7%, in misura quindi inferiore sia al tasso d’inflazione programmato sia alla variazione registrata nel biennio 2009/2010 dell’1,4%.
È stata rilevata una riduzione del 28,5% del disavanzo complessivo, per la maggior parte imputabile alla Regioni sottoposte a Piano di rientro che, tuttavia, ad esclusione della Puglia, hanno migliorato il loro risultato.
Di queste chiudono positivamente l’esercizio 2010 solo Lazio, Abruzzo, Sicilia e Liguria.
Dall’analisi è inoltre emerso il perdurare del disavanzo in 12 Regioni e Province autonome: Valle d’Aosta, Trento, Veneto, Liguria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna. Anche nel 2010, infine, i disavanzi si sono concentrati soprattutto nell’area del Centro-Sud.
Nel rapporto si evince poi, come la spesa sanitaria risulti sostanzialmente costituita da tre grandi aggregati che nel 2010 hanno avuto le seguenti incidenze sul totale della spesa per il Ssn: costi per il personale (32,7%), costi per l’acquisto di beni e servizi (30,3%), e spesa convenzionata o accreditata (36,5%).
Gli acquisti di servizi sono risultati essere la maggiore voce di spesa corrente: nel 2010 ci sono stati pagamenti per 51 mld di euro, pari al 44,7% del totale, contro i 31,8 mld della spesa per il personale e i 12,2 spesi per l’acquisto di beni.
Quotidianosanita.it – 5 agosto 2011