Il governo va dritto per la sua strada e ignora l’allarme della Corte dei conti. L’emendamento al decreto Milleproroghe sullo “scudo erariale” è stato approvato durante la maratona notturna nelle Commissioni congiunte Bilancio e Affari costituzionali alla Camera, nonostante i rilievi dei magistrati contabili espressi negli ultimi mesi e ripetuti martedì all’inaugurazione dell’anno giudiziario.
Lo scudo erariale limita la responsabilità di funzionari e amministratori pubblici al dolo, escludendo la colpa grave. La misura, introdotta nel periodo della pandemia, è stata più volte prorogata per porre un rimedio alla “paura della firma”, e adesso con il Milleproroghe lo scudo viene allungato di sei mesi al 31 dicembre 2024, altrimenti sarebbe scaduto alla fine di giugno. Ieri, subito dopo il via libera delle Commissioni, l’Associazione magistrati della Corte dei conti è tornata a criticare la decisione della maggioranza, auspicando un passo indietro da parte del Parlamento: «Lo scudo erariale è una norma al vaglio della Consulta perché sospettata di incostituzionalità, una sua ulteriore proroga sarebbe contraddittoria e ingiustificata – sottolineano le toghe – esponendo il Paese al grave rischio di spreco di denaro pubblico, di gestioni opache di commesse pubbliche e di diffusione del malaffare». Quanto alla “paura della firma”, la norma arriva proprio a due giorni dal voto del Senato che ha cancellato l’abuso d’ufficio.
L’altro scudo
C’è un secondo emendamento (in questo caso bipartisan) che ha prorogato per tutto il 2024 un altro scudo: quello penale per i medici, anche questo introdotto durante il Covid. Viene limitata «ai soli casi di colpa grave» la punibilità per chi in modo colposo causa morte o lesioni personali «nell’esercizio di una professione sanitaria in situazioni di grave carenza di personale». Si tratta di «un segnale di attenzione significativo rispetto al tema della colpa medica di cui il governo si è fatto carico da subito e su cui si sta lavorando», sottolinea il ministro della Salute Orazio Schillaci. Ma non è questo l’unico intervento in campo sanitario che è stato inserito nel decreto. Infatti è passata la proposta di Fratelli d’Italia di lasciare in servizio i medici ospedalieri che ne fanno richiesta fino a 72 anni. La motivazione, anche in questo caso, è «fronteggiare la grave carenza di personale». Possono essere riammessi in corsia dirigenti medici, sanitari e docenti universitari che sono andati in pensione dal settembre 2023. Il governo aveva tentato di far passare la pensione a 72 anni dei dottori a dicembre in legge di Bilancio, tuttavia fu costretto a ritirare la norma per la contrarietà dei sindacati. Infine, nella notte tra martedì e mercoledì, è stata allungata di sei mesi – fino alla fine dell’anno – la sospensione delle multe per i No Vax che non hanno rispettato l’obbligo di vaccinazione per il Covid. Il nuovo slittamento è stato presentato dal leghista Alberto Bagnai.
I trattori
Per venire incontro alle difficoltà degli agricoltori è stato ripristinato per due anni il taglio dell’Irpef agricola con cui si esentano i redditi agrari e dominicali fino a 10 mila euro e si riduce del 50% l’importo da pagare per quelli tra i 10 mila e i 15 mila euro. In più, slitta a luglio l’obbligo di assicurare i trattori se non vanno in strada. È stato poi approvato un pacchetto di misure depositato dal Partito democratico: si va dalla proroga per il riutilizzo a scopi irrigui delle acque reflue depurate, alla revisione delle macchine immatricolate prima del 1984.
Il Milleproroghe approda oggi nell’aula della Camera, sembra scontata la richiesta del voto di fiducia da parte dell’esecutivo. —
La Stampa