C’era chi organizzava allenamenti e corse clandestine. Chi somministrava trattamenti farmacologici per incrementare le prestazioni agonistiche degli animali. Chi espletava l’attività di fantino, scortava i cavalli a bordo di motocicli durante le competizioni o cronometrava.
Non mancava, poi, colui che raccoglieva e annotava le scommesse. Ciascuna delle 20 persone raggiunte da provvedimento di custodia cautelare emesso dalla procura era una pedina di un complesso scacchiere. Aveva ruoli e funzioni, che adesso dovrà spiegare agli inquirenti. Prima toccherà a quanti sono stati arrestati e si trovano nel carcere di Gazzi. Domani il gip Daria Orlando chiederà conto e ragione a Placido Siracusano, Davide e Antonino Tricomi, Antonio Romeo, Santo Currò, Placido Catrimi, Carmelo Scotto e Mario Di Bella. Si tratta degli otto sospettati di essere le menti del “Gran Prix” disputato su circuiti con caratteristiche differenti. “Cavaddari” che avrebbero messo in piedi e gestito le corse clandestine nei cinque anni (2006-2011) sui quali i carabinieri, con il prezioso supporto della polizia municipale, hanno acceso i riflettori. In un secondo momento, davanti al giudice dovranno sfilare gli altri 12 indagati, tuttora ristretti ai domiciliari. Tra i quali figurano i tre veterinari che, grazie all’attività professionale svolta, avrebbero favorito la somministrazione di sostanze alle povere bestie. Al momento, otto quadrupedi sono stati sequestrati. Tolti dalle grinfie degli aguzzini. Per loro si aprono le porte di una nuova vita, così come accaduto ai due esemplari protagonisti della gara sulla via Consolare Pompea (bloccata in itinere dalla polizia), trasferiti al galoppatoio di Castell’Umberto e sottoposti ad un percorso riabilitativo specifico. Stessa sorte toccherà agli equini al centro dell’operazione “Pista di sabbia”, destinati a cambiare abitudini. In queste ore, inoltre, proseguono le perquisizioni dei militari dell’arma, che hanno messo sotto chiave pure 10 calessi, numerosi farmaci, mazze in ferro e in legno e una pistola a salve, presumibilmente utilizzata per allontanare curiosi e automobilisti “estranei” durante le manifestazioni domenicali. Trovate, poi, copiosa documentazione cartacea contenente le quotazioni dei cavalli e fotografie degli equini appartenenti a molti dei soggetti coinvolti nell’operazione.
Tocca invece agli specialisti dell’Azienda sanitaria provinciale visitare gli animali sequestrati per stabilire se siano stati drogati.
Tornando alle persone indagate, 17 devono rispondere del reato di associazione a delinquere finalizzata al maltrattamento e all’organizzazione di competizioni non autorizzate tra animali, mentre i 3 veterinari sono ritenuti responsabili di concorso esterno. Nutrito il collegio difensivo composto dagli avvocati Filippo Mangiapane, Salvatore Silvestro, Francesco Traclò, Tancredi Traclò, Carlo Autru Ryolo, Massimo Marchese, Francesca Cucinotta, Guido Martini, Cosimo Gambadauro, Giuseppina Cicero e Margherita Lancellotti.
Gazzettadelsud.it – 1 maggio 2011