Il Sole 24 Ore. «Continuare sulla linea della prudenza e alzare il livello di guardia», ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza nelle comunicazioni in Aula alla Camera sull’emergenza coronavirus, annunciando le misure del nuovo Dpcm per contrastare il Covid-19. E ha ricordato che ci attendono mesi non facili, «mesi di convivenza con il virus in attesa del vaccino». La battaglia sanitaria, ha ricordato il ministro, «è la prima mattonella per la ripartenza, anche economica, dell’Italia. Un Paese può essere veloce e rialzarsi anche dal punto di vista economico solo se è in grado di vincere la battaglia sanitaria, a cominciare dal potenziamento del suo Servizio sanitario così come stiamo facendo».
I tre assi portanti del nuovo Dpcm, dalle mascherine al distanziamento
Il ministro ha annunciato i tre assi portanti essenziali su cui è costruito il nuovo Dpcm che sarà approvato il 7 ottobre, dopo la presentazione del documento in Parlamento (ora alla Camera e più tardi, alle 12, al Senato) e alle regioni. Si va dall’estensione dell’uso delle mascherine anche all’aperto («la mascherina è essenziale per contrastare il Covid») alla conferma del divieto di assembramenti, al lavaggio delle mani. Strumenti che restano fondamentali per battere il coronavirus, ha detto il ministro, che ha anche annunciato un aumento dei controlli. «Nessuna realtà è fuori dai rischi – ha ricordato Speranza – perché si assiste a una crescita diffusa e generalizzata dei virus»
Rinnovare stato d’emergenza al 31 gennaio
Poi l’estensione dello stato di emergenza. «L’emergenza non è finita e quindi ritengo opportuna la proroga al 31 gennaio dello stato di emergenza, già annunciata dal presidente del Consiglio», ha confermato il ministro. «Per noi è fondamentale mantenere l’impalcatura istituzionale che gravita intorno alla Protezione civile, al Commissario straordinario e al Comitato tecnico scientifico, che fino a oggi ha funzionato».
Nel mondo 35 milioni di contagi e un milione di morti
Prima di parlare del nuovo Dpcm, con un primo rafforzamento delle misure, il ministro ha illustrato il numero dei contagiati nel mondo, che ha superato i 35 milioni e quello dei morti, che sono oltre il milione. É partito dai dati internazionale e da quelli del Vecchio Continente. «In Europa si verifica la stessa tendenza, con un’inversione di marcia in cui si ripristinano le misure restrittive che avevano caratterizzato aprile e maggio e ci si avvicina a ipotesi di nuovi lockdown, come a Parigi». Ha ricordato che il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) posiziona l’Italia al 45/mo posto.
Italia ha dati migliori, ma non dobbiamo farci illusioni
«L’Italia sta meglio rispetto agli altri paesi europei. Insieme alla Germania è il paese che sta reggendo meglio la seconda ondata. Ma non dobbiamo farci illusioni. Sarebbe assurdo pensare di essere fuori pericolo. Sarebbe una valutazione priva di fondamento». C’è una fase di peggioramento effettivo, ha detto, ricordando che da nove settimane i dati italiani sono in crescita. Non c’è più, ha ricordato, «una dinamica di territorialità» del virus, che inizialmente aveva colpito in modo forte il Nord, a partire dalla Lombardia e dal Veneto. Intanto si sta rafforzando la nostra capcità di testing: abbiamo superato i 120mila test al giorno.
Impatto basso nelle scuole
I primi numeri sui contagi nelle scuole, ha detto il ministro, hanno segnalato che i protocolli stanno funzionando. «I casi ci sono, ma i dati sono sotto controllo, segno che i protocolli che abbiamo individuato sono solidi e se rispettati con rigore possono consentirci di garantire la capacità di tenuta delle scuole, che andavano riaperte»
Ritrovare lo spirito di unità nazionale di marzo
Il ministro ha ricordato che i prossimi mesi non saranno facili. Saranno mesi di convivenza in attesa del vaccino. «Dobbiamo riprendere e recuperare appieno lo spirito di unità nazionale – ha detto il ministro – e lo spirito di marzo, che ci ha guidato nei periodi più difficili, quando il paese si è stretto e ha saputo essere unito. In questi mesi difficili l’Italia ha dimostrato di essere un grande paese. E ora arriva il tempo in cui dovremo dimostrarlo di nuovo».