La Campania passa da zona gialla a rossa in virtù dei ‘numeri’ della Regione, compatibili con l’attribuzione delle misure per la zona rossa. È la decisione arrivata nel corso della della Cabina di Regia-Iss sul monitoraggio del contagio Covid. Una scelta anticipata dall’agenzia Ansa durante la consueta diretta social del venerdì del governatore campano Vincenzo De Luca. L’ordinanza è stata poi firmata in serata dal ministro della Salute Roberto Speranza che stabilisce da domenica il cambiamento di fasce per le regioni.
“Ho appena firmato un’ordinanza che istituisce due nuove aree rosse (Campania e Toscana) e tre nuove aree arancioni (Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche). So che stiamo chiedendo ancora sacrifici, ma non c’è altra strada se vogliamo ridurre il numero dei decessi, limitare il contagio ed evitare una pressione insopportabile sulle nostre reti sanitarie. Ce la faremo. Ma è indispensabile il contributo di tutti”. Ha scritto su Facebook il ministro.
Restano gialle invece Lazio, Molise, Trento, Sardegna e Veneto. Sette quindi le Regioni in zona rossa con Campania e Toscana che si aggiungono a Calabria, Lombardia, Piemonte, Provincia di Bolzano e Val d’Aosta.
Il passaggio di alcuni regioni da una fascia all’altra era stato anticipato questa mattina dal premier Giuseppe Conte, intervenuto alla tre giorni della Cgil “Futura: lavoro, ambiente, innovazione”. Il premier aveva spiegato che con i nuovi dati “ci aspettiamo un aggiornamento dei livelli di rischio delle singole Regioni, poi la Cabina di Regia con il Cts indicherà le Regioni che meritano una nuova classificazione, Speranza recepirà queste indicazioni”.
A confermare il provvedimento sulla Campania anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, che in un video postato su Facebook ha confermato di aver sentito personalmente il ministro Speranza “che mi ha notiziato che la Campania è zona rossa”.
INDICE RT IN CALO – Il valore Rt, o indice di contagio (il fattore di replicazione dell’epidemia), nell’ultima settimana “sembra essere diminuito da 1,7 a 1,4” ma “il numero di casi di covid-19 in Italia è salito a 650 per 100mila abitanti”. E’ quanto affermato dal professor Giovanni Rezza, commentando i dati del monitoraggi settimanale sull’evoluzione epidemiologica. Il direttore Prevenzione del ministero della Salute ha poi ricordato che il valore “rimane sopra quota 1 e questo rappresenta solo un primo segnale della diminuzione della trasmissione che potrebbe essere attribuita dalle misure prese”.
L’Rt la settimana del 26 ottobre al primo novembre era a 1,71, adesso è sceso a 1,43. Resta, tuttavia, uno dei 21 indicatori utilizzati dalla Cabina di regia che, in attesa dell’ordinanza ufficiale del ministro della Salute Roberto Speranza, ha inserito Campania e Toscana nelle regioni rosse ed Emilia-Romagna, Friuli e Marche in quelle arancioni.
Commentando e anticipando l’uscita del report settimanale della cabina di regia istituita per contrastare il coronavirus, Rezza ha sottolineato che “purtroppo il virus circola in tutto il Paese e si verifica un preoccupante aumento sia dei ricoveri ospedalieri che dei ricoveri in terapia intensiva“. Circostanza che “chiaramente giustifica ulteriori misure restrittive che devono essere prese soprattutto nelle Regioni che sono a rischio più elevato e, naturalmente, induce la popolazione a comportamenti prudenti”.
LE ZONE ROSSE – Calabria, Lombardia, Piemonte, Provincia di Bolzano e Val d’Aosta.
COSA SI PUO’ FARE
- Mobilità : Vietati gli spostamenti dalla Regione in entrata e in uscita, e anche quelli all’interno del territorio, salvo comprovate esigenze lavorative, di salute o legate all’accompagnamento dei figli a scuola. Servirà in questo caso il modulo per l’autocertificazione. Per andare in una Regione in fascia gialla è possibile attraversare una Regione in fascia rossa. “Il transito sui territori è consentito qualora necessario a raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti o nei casi in cui gli spostamenti sono consentiti”. Se invece si è residenti in una Regione in fascia rossa non è possibile uscire dal proprio Comune, salvo che per “comprovate esigenze di lavoro, studio, salute”.
- Didattica a distanza dalla seconda media, fatte salve le attività scolastiche che richiedono laboratori e quelle con minori disabili.
- Stop ad attività non essenziali: Resteranno chiusi bar, ristoranti, pub e pasticcerie. Restano aperti parrucchieri ma non i centri estetici. Sono chiusi tutti i negozi ad eccezione di alimentari, farmacie, parafarmacie, tabaccai, edicole. I mercati sono chiusi, “salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari”.
- Cibo e bevande da asporto: È sempre consentito l’asporto. Sì fino alle 22 con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. “Restano comunque aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro”.
- Attività fisica: Si potrà svolgere solo nell’area intorno alla propria abitazione, rispettando il distanziamento e con la mascherina. L’attività sportiva è sospesa anche nei centri all’aperto. È consentita “esclusivamente all’aperto e in forma individuale”. Quindi è possibile per esempio andare a correre ma solo in spazi aperti e vicino casa.
- Smart working: I lavoratori dovranno recarsi fisicamente nelle loro sedi solo per attività indifferibili. Per il resto si incentiva il ricorso allo smart working.
- Mascherine: Nel Dpcm è scritto che si può svolgere attività motoria “purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie”.
QUANTO DURANO LE MISURE: Quindici giorni.
LE ZONE ARANCIONI – Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia, Emilia Romagna, Friuli e Marche
COSA SI PUO’FARE
- Mobilità: Vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblico o privato in un comune diverso da quello di residenza, salvo per comprovate esigenze lavorative, di studio, salute o per usufruire dei servizi non disponibili in tale comune. È necessario però essere forniti di l’autocertificazione. Il modulo va compilato con le generalità e il motivo dello spostamento e consegnato in caso di controllo. Se si tratta di un’urgenza non si deve indicare il nominativo delle persona da cui si va per motivi di privacy. È possibile andare in una Regione in fascia gialla attraversando una Regione in fascia arancione. “Il transito sui territori è consentito qualora necessario a raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti o nei casi in cui gli spostamenti sono consentiti”. È sempre consentito “il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”.
- Attività commerciali: Bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie resteranno chiusi sempre. Sarà possibile l’asporto ma solo fino alle 22 per rispettare il coprifuoco. Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione ad esclusione delle mense e del catering continuativo. È sempre possibile ordinare cibo o bevande a domicilio. È possibile comprare cibo da asporto fino alle 22 con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. “Restano comunque aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro”. Restano aperti parrucchieri e centri estetici.
- Trasporti, scuola e musei: Nelle zone arancioni valgono tutte le misure previste nelle zone verdi
- Sport: È possibile fare attività motoria e sportiva, purché all’interno del proprio comune e all’aperto. Palestre, piscine e centri sportivi sono chiusi.
QUANTO DURANO LE MISURE: Quindici giorni.
LE ZONE GIALLE – Lazio, Molise, Trento, Sardegna e Veneto
COSA SI PUO’ FARE
- Coprifuoco: Tutti a casa dalle 22 alle 5 del giorno successivo
- Mobilità: Durante la giornata non ci sono limiti ma alle 22 scatta il coprifuoco. Dopo le 22 è possibile uscire soltanto per “comprovate esigenze” dunque motivi di lavoro, salute e emergenze.
È necessario avere l’autocertificazione. Il modulo va compilato con le generalità e il motivo dello spostamento e consegnato in caso di controllo. Se si tratta di un’urgenza non si deve indicare il nominativo delle persona da cui si va per motivi di privacy. - Scuola: Didattica a distanza nelle scuole superiori perchè la circolazione del virus è maggiore tra i ragazzi tra i 14 e i 19 anni, stando ai dati rilevati dal ministero della salute. Saranno fatti salvi i laboratori e le attività dedicate ai ragazzi disabili e a chi ha bisogni educativi speciali.
- Attività commerciali: Bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie sono aperti ma fino alle 18. Dopo è consentita la consegna a domicilio e fino alle 22 si può prendere cibo da asporto ma non si può consumarlo nelle adiacenze del rivenditore o all’aperto. I centri commerciali sono aperti ma solo fino al venerdì e nei giorni festivi sono chiusi.
- Trasporto pubblico: Si torna al 50% su bus e treni regionali
- Attività culturali: Dopo cinema e teatri, chiusi anche musei e mostre
- Concorsi: Stop a tutti i concorsi pubblici, compreso l’enorme e atteso concorso per la scuola, fatta eccezione per quelli relativi all’assunzione del personale sanitario
- Parchi: Consentito l’accesso nelle aree verdi, rispettando la distanza di un metro e il divieto di assembramenti
- Attività culturali: Dopo cinema e teatri sono stati chiusi anche i musei e le mostre.
- Attività sportive: È consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, ove accessibili, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività. Palestre e piscine sono chiuse: l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati sono consentite con la prescrizione che è interdetto l’uso di spogliatoi interni a detti circoli.
QUANTO DURANO LE MISURE: Fino al 3 dicembre
COME CI SI MUOVE – A livello nazionale vale come principale limitazione alle circolazione delle persone il “coprifuoco” a partire dalle 22. Per uscire di casa dopo le dieci di sera occorrerà provare di doverlo fare per ragioni di lavoro necessità e salute attraverso un’autocertificazione.
Nelle Regioni in cui il contagio è più alto e le strutture sanitarie sono in maggiore sofferenza, il Ministero della Salute prevede due differenti scenari: uno di livello 3, che chiameremo “arancione”, e uno di livello 4, che chiameremo “rosso”.
Nelle Regioni “arancioni”, che saranno tali in base a 21 criteri vagliati dal Ministero della Salute che emetterà apposita ordinanza, sarà vietato ogni spostamento, in entrata e in uscita, dalla Regione, salvo che per esigenze di lavoro, salute e urgenza. Ma saranno vietati anche gli spostamenti in un Comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, anche in questo caso con eccezioni per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili nel proprio comune.
Nelle Regioni “rosse” si andrà di fatto, per gli spostamenti, ad una situazione simile ad un lockdown totale. Oltre ai divieti già previsti per la zona “arancione”, sarà infatti vietato ogni spostamento anche all’interno del territorio stesso, salvo necessità e urgenza.