Se due genitori separati sono in disaccordo tra loro sull’opportunità di sottoporre la figlia minorenne ai vaccini, a intervenire sono stati costretti i giudici che hanno ordinato che alla ragazza debba essere somministrata la terapia a protezione della sua salute.
Come riportato dal Corriere della Sera, il caso preso in esame dal tribunale di Padova riguarda una adolescente figlia di una coppia che risiede nella zona di Abano Terme. La madre ha manifestato l’intenzione di sottoporre la ragazza alla profilassi contro il papilloma virus, un virus che si trasmette per via sessuale e che è ritenuto responsabile in molti casi di tumori all’apparato genitale femminile.
Contro questa intenzione si è però schierato l’ex marito della donna che ha inviato una lettera all’azienda sanitaria locale dichiarandosi contrario a ogni tipo di vaccinazione, non solo quella contro il papilloma virus, e la lite è stata portata avanti fino alle aule del tribunale. La risposta contenuta nella sentenza è stato l’ordine di praticare per la ragazza la terapia perché, come detto, deve prevalere la tutela del suo stato di salute.
È il primo pronunciamento su questo tema in Italia: un caso analogo era stato portato a luglio scorso davanti al tribunale di Modena ma non si era arrivati a una decisione.
Gli ultimi dati diffusi dal ministero della salute parlano di un calo di vaccinazioni in tutta Italia. In due anni, dal 2013 al 2015, le coperture vaccinali per morbillo e rosolia sono scese dal 90,5% all’85,3%.
Il Giornale – 20 ottobre 2016