Confermato il taglio da 422 milioni alle Regioni: l’audizione di oggi di una delegazione di assessori in commissione Igiene e Sanità del Senato conferma la notizia di una decurtazione al Fondo sanitario nazionale 2017. Che sarà ripartito non già per i 113 miliardi promessi, ma per 112,578 miliardi. «Inevitabile – afferma il coordinatore degli assessori alle Finanze Massimo Garavaglia che guidava la delegazione in Senato – l’effetto netto sul Fsn dell’onere dei 422 milioni su cui gli “statuti speciali” hanno presentato ricorso e che ora vengono spalmati sulle Regioni a statuto ordinario.
Rispetto al 2016, il fondo aumenta di appena 300 milioni, se si considerano tutti i vincoli: dal miliardo per i farmaci ai 400 milioni per il contratto, ai 75 milioni per le stabilizzazioni fino ai 100 milioni per i vaccini». E i nuovi Livelli essenziali di assistenza, prossimi alla pubblicazione? «Faremo quel che potremo – è la risposta secca di Garavaglia – anche considerando che per il ministero bastano gli 800 milioni blindati in manovra, mentre per noi servirebbero 1,5 miliardi».
Di «balletto di cifre» sulla testa dei cittadini parla il senatore Luigi d’Ambrosio Lettieri. «Da una parte – attacca – ci sono le Regioni secondo cui la dotazione del Fsn diminuisce, dall’altra parte il ministro della Salute Lorenzin che garantisce l’esatto opposto: i soldi per i Lea ci sono, afferma, e non sono a rischio le nuove prestazioni sanitarie, nessun problema. A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Mi auguro di sbagliarmi – aggiunge il senatore – ma non vorrei che la ministra, di cui apprezzo la tenacia, non si stia trasformando in una specie di scudo protettivo del Mef. Più famelico che in passato, oggi il ministero dell’Economia va disperatamente alla ricerca di fondi per coprire poste di bilancio che, neanche a dirlo, vengono coperte come al solito con fondi sottratti ancora una volta alla sanità e dunque alla tutela della salute dei cittadini. Chiedo chiarezza».
Il Sole 24 Ore sanità – 14 febbraio 2017