Il controllo del conferimento di incarichi di consulenza e delle assunzioni flessibili da parte dei nuclei di valutazione e il formarsi di una specifica banca dati nazionale sono bloccati da tre anni dalla mancata emanazione da parte della Funzione pubblica dello specifico modello. Inoltre, la trasparenza dei contratti collettivi decentrati integrativi, in particolare per gli esiti sulla qualità dei servizi erogati, è resa impossibile, da quasi due anni, dalla mancata adozione da parte della Funzione Pubblica e del ministero dell’Economia dei modelli di relazione illustrativa e di valutazione da parte degli utenti.
La mancanza di questi modelli rende quindi impossibile l’effettuazione di importanti forme di controllo interno e di controllo “diffuso” sui due versanti che hanno fin qui determinato maggiormente l’esplosione dei costi del personale nelle pubbliche amministrazioni, e cioè il conferimento di incarichi esterni e la contrattazione decentrata integrativa. Per cui alcune delle più innovative previsioni introdotte dalla più recente legislazione sul lavoro pubblico rimangono inutilizzate per i ritardi dei soggetti chiamati a darvi applicazione.
Il decreto legge 78/2009, che ha modificato il Dlgs 165/2001, ha previsto l’obbligo per i nuclei di valutazione di verificare la correttezza del ricorso alle assunzioni flessibili e al conferimento di incarichi di collaborazione, sanzionando con il taglio della retribuzione di risultato le illegittimità effettuate dai dirigenti. A tal fine i nuclei devono acquisire, entro il 31 gennaio di ogni anno, le specifiche informazioni sulla base di «di apposite istruzioni fornite con direttiva del ministro per la Pubblica amministrazione e l’innovazione». Le stesse informazioni vanno trasmesse anche a Palazzo Vidoni perché realizzi uno specifico rapporto annuale per il Parlamento. Nell’immediata scadenza di tale termine, sia nel 2010 che nel 2011 è stato formalmente annunciato che i modelli avrebbero subito visto la luce. E invece, niente.
Gli articoli 54 e 55 del Dlgs 150/2009 ampliano la trasparenza e le possibilità di controllo diffuso della contrattazione decentrata. Si prevede che tutti i contratti firmati in sede locale siano corredati da due relazioni (tecnico finanziaria e illustrativa) redatte «utilizzando gli schemi appositamente predisposti e resi disponibili tramite i rispettivi siti istituzionali dal ministero del l’Economia e delle finanze d’intesa con il dipartimento della Funzione pubblica». Del che fino ad oggi non vi è né traccia né notizia. E ancora di stabilisce che la relazione illustrativa «fra l’altro, evidenzia gli effetti attesi in esito alla sottoscrizione del contratto integrativo in materia di produttività ed efficienza dei servizi erogati, anche in relazione alle richieste dei cittadini».
Inoltre, il dipartimento della Funzione pubblica, d’intesa con il ministero dell’Economia e la Conferenza unificata tra Stato, regioni ed enti locali, «predispone un modello per la valutazione da parte dell’utenza dell’impatto della contrattazione integrativa sul funzionamento dei servizi pubblici, evidenziando le richieste e le previsioni di interesse per la collettività», modello da pubblicare sul sito internet di ogni ente, unitamente agli esiti della valutazione. Anche di tale modello non vi è tuttora né traccia né notizia
Ilsole24ore.com – 8 agosto 2011