(AGI) – Lecce, 13 aprile – Da controlli effettuati su tutte le aree di pesca del territorio salentino, la Asl di Lecce ha accertato una diffusa presenza del parassita “Anisakis” su un gran numero di specie ittiche di interesse commerciale.
La sempre piu’ diffusa abitudine al consumo di specialita’ ittiche in preparazioni crude o poco cotte (marinate e salate ) potrebbe determinare la trasmissibilita’ all’uomo della Anisakiosi Ittica. “Si tratta di una grave malattia parassitaria di cui l’uomo e’ un ospite in cui le larve, una volta ingerite, possono penetrare attivamente nella mucosa gastrica o intestinale e determinare la formazione di granulomi eosinofilici o reazioni flemmonose con conseguenze anche gravi”, avverte la Asl di Lecce. La gravita’ della malattia dipende sia dalla quantita’ di parassiti ingeriti sia dalla sensibilita’ individuale del consumatore. I sintomi vanno da semplici disturbi gastroenterici (dolori addominali, vomito, diarrea) alla possibile perforazione intestinale e dello stomaco. Le sostanze biochimiche secrete dalle larve all’interno dei pesci che le ospitano possono causare delle reazioni anafilattiche in individui sensibili. I prodotti ittici piu’ a rischio sono: pesce sciabola, lampuga, pesce spada, tonno, sardine, aringhe, acciughe, nasello, merluzzo, rana pescatrice, molluschi, cefalopodi, sgombro, alici. Oltre a questi prodotti possono essere colpite molte altre specialita’ ittiche. In tutti i casi, anche per i prodotti non elencati, e’ necessario attuare delle norme preventive per evitare la trasmissione dell’Anisakis. Tutto il prodotto ittico destinato alla preparazione di specialita’ da consumarsi crude o poco cotte, deve essere sottoposto al trattamento di bonifica preventiva. Inoltre la Asl evidenzia che, chiunque intenda includere nel propria offerta di ristorazione prodotti ittici destinati ad essere consumati crudi o poco cotti ( compresi prodotti marinati o salati ) deve darne immediata comunicazione alla Autorita’ Sanitaria Locale di competenza ( Servizio Veterinario).