Un segno unico distintivo del settore agroalimentare made in Italy. Il segno unico è rappresentato da una bandiera italiana con tre onde che richiamano il concetto di crescita e di sviluppo e dalla scritta «The extraordinary Italian taste”. Il ministero delle politiche agricole ha presentato ieri, a Expo, presso il Teatro della Terra nel Padiglione della Biodiversità e del Biologico, il “Segno unico distintivo del settore agroalimentare italiano”, un logo con il quale distinguere subito i prodotti effettivamente made in Italy. Un modo per difendersi dalle contraffazioni dei prodotti italiani che purtroppo proliferano in tutto il mondo. A battezzare il nuovo simbolo il ministro delle Politiche alimentari e forestali Maurizio Martina, il vice ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e il presidente dell’Ice Riccardo Maria Monti.«Da oggi l’agroalimentare italiano – ha spiegato il ministro Martina – sarà più forte e più riconoscibile sui mercati internazionali».
“Finalmente abbiamo un segno distintivo unico che aiuterà consumatori e operatori a identificare subito le attività di promozione dei nostri prodotti. Partiamo da Expo Milano 2015 per sfruttare questa straordinaria occasione di visibilità e proseguiremo con le azioni previste dal nostro piano di internazionalizzazione sui mercati strategici». Il ministro ha spiegato che con il segno unico distintivo si vuole «fare un’operazione di riconoscibilità, creare un filo conduttore che leghi tutte le attività di promozione del vero prodotto italiano sullo scenario internazionale. Il nostro obiettivo è essere al fianco delle imprese che in questi anni hanno messo in campo energie, capacità di fare, passione, aziende che hanno consentito all’Italia di registrare una crescita del 70% dell’export agroalimentare negli ultimi 10 anni». Con l’occasione il ministro ha ancge sottolineato che il 2014 si è chiuso con 34,4 miliardi di euro e nel primo trimestre del 2015 siamo a oltre 8,7 miliardi di euro. «L’obiettivo – ha concluso il ministro – è arrivare a 36 miliardi a fine anno. Anche sfruttando bene l’Esposizione Universale di Milano possiamo farcela e puntare all’obiettivo di quota 50 miliardi di export nel 2020».
Un logo unico vuole veicolare un’idea unitaria del Made in Italy
Si tratta di un marchio, ha sottolineato il ministero, che serve alla promozione del Made in Italy agroalimentare, sotto una bandiera unica, e al contrasto dell’Italian sounding. Il logo verrà utilizzato in occasione delle fiere internazionali, in attività di promozione all’interno dei punti vendita della grande distribuzione estera, nelle campagne di comunicazione e promozione in Tv, sui media tradizionali, su Internet e sui social media. L’obiettivo di un logo unico vuole veicolare un’idea unitaria del Made in Italy dalle caratteristiche originali e dalla qualità distintive. Nelle fiere, ad esempio, servirà a caratterizzare in modo univoco l’area espositiva dedicata all’Italia del cibo e del vino. Il marchio verrà utilizzato fin dalle prossime giornate all’interno del Padiglione del Vino e del Padiglione del Cibo a Expo, proprio per cogliere l’occasione unica di visibilità offerta dall’evento di Milano.
Un’operazione si sistema paese per recuperare terreno rispetto ai concorrenti
Si tratta in sostanza di un’operazione di sistema paese, che consentirà all’Italia di recuperare terreno rispetto a Paesi concorrenti che già adottano marchi di questo tipo con successo. Si punta così a rafforzare le azioni realizzate da enti pubblici o aziende private sui mercati esteri, come ad esempio Stati Uniti, Canada, Brasile, Russia, India, Cina, Europa, Turchia e Australia. Il marchio si inserisce nel più ampio piano straordinario di internazionalizzazione del Made in Italy, messo a punto in collaborazione dai ministeri dello Sviluppo Economico e delle Politiche agricole e dall’Ice. Il segno unico, infine, proprio per le sue caratteristiche d’uso non verrà apposto sui singoli prodotti.