Recuperare e distribuire le eccedenze alimentari: questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato il 28 otobre a Bergamo dalla SIMeVeP (Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva) e la Fondazione Banco Alimentare Onlus, al termine del convegno ”Il cibo che non nutre nessuno” che si è tenuto dell’ambito del 49° congresso Sivemp.
Un’intera giornata di confronto e approfondimento tra Istituzioni, Società Scientifiche, Professionisti, Imprenditori, Operatori e Associazioni di settore.
Il 14 settembre 2016 è una data storica per il nostro Paese: è finalmente diventata realtà la Legge 19 agosto 2016 n. 166, la cosiddetta “Legge Gadda” sugli sprechi alimentari e farmaceutici. L’Italia è il secondo Paese europeo a dotarsi di una normativa di questo tipo, dopo che la Francia lo scorso febbraio ha approvato una legge contro gli sprechi. Mentre il modello francese, però, si concentra sul sanzionamento (previste multe salate e detenzione), l’Italia ha puntato su snellimento burocratico e incentivi per chi si dimostrerà virtuoso.
Secondo SIMeVeP la Legge Gadda è il punto di partenza di un percorso che va intrapreso necessariamente per trasformare gli sprechi alimentari in una risorsa grazie al “paradosso illuminato dell’economia circolare” – come spiega il presidente SIMeVeP Antonio Sorice.
”La firma del protocollo è una tappa fondamentale – afferma Marco Lucchini, direttore generale della Fondazione Banco Alimentare durante l’evento moderato dalla giornalista Raffaella Cesaroni – per raggiungere l’obiettivo di recuperare un milione di tonnellate di cibo perfettamente commestibile e di qualità per donarlo ai più poveri in Italia. La competenza dei veterinari di medicina preventiva e la loro capillare presenza sul territorio favorirà una corretta informazione e uniforme applicazione della legge su tutto il territorio nazionale”.
I dati mondiali sullo spreco alimentare indicano che il cibo buttato è un terzo del totale prodotto, pari a 2.600 miliardi di dollari all’anno gettati via. Uno spreco che genera ben l’8% delle emissioni totali di gas serra, quasi quanto quello prodotto dai trasporti su strada. Secondo la SIMeVeP è ”possibile trasformare gli sprechi in una risorsa grazie al paradosso dell’economia circolare – spiega il presidente Sorice – secondo cui anche i rifiuti hanno un valore, come insegna la natura che non produce scarti e che rappresenta quindi l’unica strada sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale”.
ANSA – 30 ottobre 2016