«I conti li ha fatti l’Inps» ci ha dichiarato il ministro Fornero. Mastrapasqua presidente dell’Inps, però, convocato in Commissione Lavoro, secondo l’onorevole Gnecchi, avrebbe negato.
Nel “lontano” luglio del 2010 la finanziaria firmata dall’allora Ministro dell’Economia Giulio Tremonti aveva stabilito che le ricongiunzioni dei contributi pensionistici nei confronti dell’Inps sarebbero diventate onerose. Un’iniziativa che era finalizzata a evitare che le donne lavoratrici del pubblico impiego traslocassero all’Istituto, dove si poteva andare ancora in pensione a 60 anni.
Oggi, a distanza di diciotto mesi, il mistero più fitto si aggira ancora intorno all’Istituto, con il ministro del Lavoro Fornero e il presidente Inps Mastrapasqua che si rimbalzano le rispettive responsabilità. Ma andiamo con ordine.
Nell’estate del 2011, a quasi un anno dalla precedente finanziaria, si era già intuito che la ricongiunzione predisposta nel 2010 sarebbe stata un concreto pregiudizio nelle tasche dei dipendenti che avevano provveduto a cambiare lavoro: a costoro, infatti, l’Inps richiedeva diverse centinaia di migliaia di euro per poter ricongiungere i contributi. Una richiesta che nella maggior parte dei casi si concludeva con un nulla di fatto, considerata l’impossibilità – da parte degli stessi contribuenti – di far fronte a tali esose richieste.
Su fronte politico le cose non andarono per il verso più opportuno. Probabilmente resisi conto del flop dell’iniziativa, gli stessi esperti dell’allora maggioranza si dissociarono, votando delle mozioni insieme all’opposizione per cercare di porre riparo alla situazione. Tuttavia la ragioneria di Stato ha bloccato tutto, richiedendo una copertura finanziaria di circa 400 milioni di euro.
Le sorprese non sono però finite: la copertura prevista sale oggi dai 400 milioni di euro richiesti all’epoca, agli attuali 1,47 miliardi di euro (fino al 2021). Un rimbalzo significativo dell’ammontare monetario richiesto per far fronte al controvalore dei ricongiungimenti, che il ministro Fornero imputa ai conteggi Inps. Di contro, però, il presidente dell’Inps Mastrapasqua afferma che gli stessi calcoli non proverrebbero affatto dall’Istituto.
Nell’attesa di comprendere di chi è la responsabilità di tali numeri, un’altra vicenda rischia di complicare i piani previdenziali: l’Onorevole Turco ha infatti proposto una legge per restituire i contributi versati dai lavoratori che non hanno maturato il requisito minimo per la pensione (i c.d. contributi silenti). Anche in questo caso, pare che l’Inps non abbia ancora specificato con esattezza l’ammontare di tali interessati.
liberamente tratto dal Corriere.it – 11 aprile 2012