In una nota il presidente della Federazione veterinari e medici commenta le ultime novità sulla legge di Bilancio. “Garavaglia ha dichiarato che in assenza di risorse da parte di Governo e Parlamento, tutto è destinato a essere rinviato. Nella stessa giornata la ministra Madia ci ha fatto sapere che il Governo si sta accingendo a sbloccare il Ccnl. Sembra un dialogo tra sordi”.
“Ieri il Presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità, l’assessore della Lombardia Massimo Garavaglia, ha dichiarato che il Comitato ha apportato gli ultimi ritocchi agli atti di indirizzo ed è quindi pronto per negoziare e chiudere il nuovo Contratto Collettivo nazionale della medici, dei veterinari e dei dirigenti sanitari del Ssn, ma che in assenza di risorse da parte di Governo e Parlamento, tutto è destinato a essere rinviato. Nella stessa giornata il Ministro della pubblica amministrazione, Marianna Madia, ci ha fatto sapere che il Governo ‘si sta accingendo a sbloccare’ il Ccnl, fermo da più di 8 anni: ‘si va avanti verso nuove direzioni’ rispetto al passato, ha affermato. Sembra un dialogo tra sordi, che non sentono il malcontento che serpeggia tra i lavoratori. Se Regioni e Governo non si mettono d’accordo fra loro è estremamente difficile che si riesca a chiudere un contratto nazionale con l’accordo del sindacato”.
Così in una nota il presidente della Fvm, Aldo Grasselli, commenta le ultime novità sulla legge di Bilancio in procinto di approdare alle Camere. “Occorrono risposte concrete dal Ministro dell’Economia, tangibili e chiare a cominciare dal finanziamento dei contratti nelle Legge di Bilancio e poi dalle attese indicazioni degli atti di indirizzo. Il resto è tutta propaganda preelettorale inconcludente, che rischia di allontanare ulteriormente gli elettori dalla urne. Noi stiamo aspettando da 8 anni, se le condizioni per aprire la contrattazione non saranno soddisfacenti, diciamo già ai candidati che hanno fretta di chiuderlo prima delle elezioni che non abbiamo problemi ad aspettare qualche mese in più aprendo una vertenza proporzionata alle frustrazioni subite dai lavoratori”.
27 ottobre 2017