Medici, veterinari, farmacisti, biologi, psicologi e sanitari del Ssn attendono da 8 anni il rinnovo del contratto e sapranno aspettare la fine della primavera per leggere l’atto di indirizzo annunciato dalla Ministra Madia, ma senza risorse adeguate e senza modifiche ai criteri giuridici del rapporto di lavoro il nuovo contratto servirà a poco.
Non darà soddisfazione ai professionisti della salute e non rilancerà la funzione pubblica della sanità
Non merita commento la proposta “peronista” di limitare gli aumenti contrattuali alle sole fasce più basse di reddito, occorre però osservare – dichiara Aldo Grasselli, Presidente di Federazione Veterinari e Medici – che si rivelerebbe un sistema infallibile per far uscire dal Ssn le professionalità migliori che, immediatamente reclutate dalla sanità privata, andrebbero a potenziare ulteriormente la concorrenza degli investitori privati in sanità contro il Ssn.
Se il Governo vuole ripristinare la giustizia sociale e ridurre le disuguaglianze favorisca il welfare e una corretta progressività del sistema fiscale con una efficace lotta all’evasione.
Al Consiglio dei Ministri che si riunirà a breve per licenziare definitivamente la riforma del Testo Unico sul pubblico impiego, rinnoviamo la richiesta di sopprimere l’articolo 23, comma 1 e 2, che, dopo anni di decurtazione continua, congela al 2016 i fondi aziendali accessori, necessari per la valorizzazione del merito (retribuzione di posizione variabile e retribuzione di risultato), per la costruzione delle carriere professionali di cui all’art. 22 del Patto della salute, e per la remunerazione delle attività disagiate (reperibilità, lavoro notturno e festivo, straordinari)….
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9 maggio 2017