Lo sciopero dei medici del 23 dicembre è stato sospeso, alla luce dell’effettivo riavvio del tavolo contrattuale e del calendario stretto fissato dall’Aran come richiesto dai sindacati. Lo annuncia una nota dell’Intersindacale della dirigenza medica e sanitaria. «Le Organizzazioni Sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria – si legge – prendono atto dell’avvio del confronto all’Aran per il rinnovo del contratto di lavoro 2016-2018 che oggi ha ufficialmente tagliato i nastri di partenza. Il calendario dei prossimi incontri, ravvicinati nel tempo a partire dalla convocazione per il prossimo 1 marzo, e la dichiarata disponibilità dell’Aran a proseguire un percorso da condividere, ci inducono a raffreddare per il momento la vertenza che ci ha visti impegnati per un intero anno fino ad oggi».
Retribuzioni e condizioni di lavoro sono le priorità. «In attesa di risposte precise e responsabili alle domande poste oggi – continua la nota – auspichiamo una stagione costruttiva finalizzata a recuperare quanto è stato perso in termini di retribuzioni stipendiali e condizioni di lavoro dei medici e dei dirigenti sanitari, oggi peggiorate al punto da costituire un fattore limitante per l’accesso alle cure per i cittadini. Nel contempo le Organizzazioni Sindacali chiedono alle Regioni di fare la loro parte in merito a contenuti e tempi della contrattazione».
Quindi sciopero sospeso. «A fronte di queste considerazioni – conclude l’Intersindacale – le Organizzazioni Sindacali sospendono la giornata di sciopero nazionale indetta per il 23 febbraio, mantenendo comunque lo stato di agitazione e riservandosi, già a seguito dell’incontro del 1 marzo, di fissare una nuova data nel caso in cui tempi e contenuti della trattativa fossero insoddisfacenti».
Lorenzin: «Restituire dignità a lavoratori e lavoratrici»
Per la ministra della Salute Beatrice Lorenzin, intervenuta su twitter, la revoca dello sciopero «è buona notizia che mi rende felice». Ma la ministra invita anche le parti a stringere i tempi. « Serve restituire dignità a lavoratori e lavoratrici. Ora importante raggiungere accordo per rinnovo contratti il prima possibile. Lavoratori della sanità hanno visto per troppo tempo i loro contratti bloccati».
E auspica una ripresa futura degli investimenti sulla sanità pubblica. «5 miliardi di euro in più nei prossimi 5 anni a sostegno del nostro Sistema Sanitario: la salute è una priorità, non dobbiamo dimenticarlo».
Cimo: «Aspettiamo novità sul nodo retributivo»
«L’incontro odierno finalizzato alla revoca dello sciopero è da considerarsi preliminare rispetto al nuovo incontro del 1 marzo nel corso del quale si dovrebbe conoscere la reale entità del monte salari propedeutico alla definizione della parte economica del rinnovo del Ccnl. Per quanto riguarda la parte giuridica la stessa avrà un iter particolarmente lungo legato all’accorpamento delle aree 3 e 4 e alla sostanziale rivoluzione in termini di organizzazione del lavoro rispetto ad un contratto siglato nove anni fa». Lo dichiara Guido Quici, presidente di Cimo.
Cimo sottilinea che «il risparmio da parte delle regioni di circa 2,5 mld di euro su tutto il personale della sanità dal 2010 al 2016 e una riduzione procapite di circa 250 euro/mese rispetto ai fondi accessori sempre nello stesso periodo di riferimento, ragion per cui l’accordo contrattuale con i confederali di 85 euro, rappresenta davvero un obolo che mette sullo stesso piano un neurochirurgo con un qualsiasi livello base dell’area non dirigenziale. Si attende quindi di conoscere l’atto di indirizzo per le successive valutazioni e azioni di merito».
Il Sole 24 Ore sanità – 21 febbraio 2018