“Il contratto dei medici è stato stipulato dal precedente Governo. E io non c’ero”, ha detto oggi Grillo rispondendo ai giornalisti. E la Cgil si infuria: “Vergognoso che non sappia che i medici non hanno firmato alcun contratto”. E poi torna nuovamente sul numero chiuso a Medicina: “Viene prima il problema delle scuole di specializzazione, abbiamo una grandissima carenza di alcune specializzazione e questo è il primo problema che dobbiamo rispondere”. E infine sul superticket spiega: “Abolizione non è rimandata. Cercherò di trovare altre coperture al di fuori del Fondo sanitario nazionale”.
“Il contratto dei medici è stato stipulato dal precedente Governo. E io non c’ero. Si presumeva ci fossero le coperture, ora invece emergono problemi sulle coperture, vediamo cosa possiamo fare. È un problema creato dai predecessori, chi ha stipulato quel contratto doveva esserne consapevole, ma siamo pronti a interagire per trovare una soluzione. I medici sanno benissimo che questo è un Governo dalla loro parte tanto che il primo atto del mio mandato è stato un ddl contro la violenza sugli operatori sanitrai che nessuna aveva fatto prima”.
Così il ministro della Salute, Giulia Grillo, a margine di una conferenza stampa sull’operazione “Estate tranquilla” nella sede del dicastero, è intervenuta sullo sciopero dei medici oggi in protesta di fronte a Montecitorio.
Una risposta che ha fatto infuriare la Cgil che in una nota giudica “francamente inaccettabile e vergognoso che il ministro della Salute non sappia che il contratto nazionale della dirigenza medica e sanitaria non sia stato rinnovato col passato governo”.
Un lapsus del ministro o forse voleva dire altro? Abbiamo chiesto chiarimento al suo staff, ma per il momento non siamo riusciti ad avere risposta.
Sempre conversando con i giornalisti Grillo è poi intervenuta nuovamente sulla querelle del numero chiuso per la Facoltà di Medicina, spiegando: “Il problema delle scuole di specializzazione viene prima di quello del numero chiuso. Abbiamo una grandissima carenza di alcune specializzazione, e questo è il primo problema che dobbiamo rispondere. Sto lavorando ad un provvedimento d’urgenza, con grandi difficoltà ma tutti mi pongono ostacoli senza darmi soluzioni. Ma devo dare servizi ai cittadini e dovrò trovare delle soluzioni. Sono d’accordo con la proposta delle Regioni di utilizzare i medici già dall’ultimo anno di specializzazione, ci sono abiezioni arrivate dal Miur ma non è con le obiezioni che assicuro le 24 ore in un reparto di anestesia quindi bisogna trovare una soluzione. E quella delle Regioni è una delle tante soluzioni percorribili, dobbiamo tenere in piedi la sanità pubblica”. Sul numero chiuso ha ricordato che sarà “comunque un processo graduale”.
E infine sul superticket: “Cercherò di trovare altre coperture al di fuori del Fondo sanitario nazionale – ha affermato – per realizzare alcune cose che a me sono care come il superticket e non credo sia impossibile farlo. Quando lo saprò ve lo dirò, al massimo entro un mese. Se non si arriva all’abolizione totale, sicuramente riusciremo a trovare qualcosa di più dei 60 milioni di euro di fondi previsti ma ancora fermi della vecchia legge di Bilancio”.