“L’apertura del confronto negoziale per il contratto di lavoro del personale medico, veterinario e sanitario del SSN sembra essere – finalmente – imminente. Si tratta però di ridefinire e remunerare il lavoro riferito al periodo 2019/2021, non proprio quindi un uso del contratto proattivo e produttivo sul triennio (quadriennio) ormai passato. Nulla che assomigli a una gestione manageriale aziendalistica sul modello privatistico immaginato dalla fantasia legislativa e dal fiorire di corsi di management universitari e para universitari. Il lavoro che oggi, non ieri l’altro, i sanitari stanno garantendo agli assessori alla sanità è pagato al valore di oltre 4 anni fa ed è svalutato drasticamente dall’inflazione e stressato in modo ormai intollerabile dalla carenza di personale”.
Così Aldo Grasselli Presidente FVM.
“Il ricorso a cooperative, medici e sanitari a gettone, specializzandi, precari e consulenti manifesta la gravità delle carenze di organico e la disponibilità delle aziende sanitarie a una spesa incontrollata e spesso mal allocata per sopperire ai bisogni immediati senza la più pallida iniziativa di pianificazione strategica capace di dare al SSN le necessarie risorse e le professionalità adeguate ai bisogni di prevenzione e tutela della salute, diagnosi, cura e riabilitazione. A meno di un intervento straordinario in termini economici e normativi – conclude – non sarà questo contratto: povero, tardivo, timido e frettoloso a mitigare il malcontento del personale sanitario e dei cittadini che meritano la piena garanzia del diritto alla salute”.