I sindacati della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria sollecitano il Viceministro all’Economia, Massimo Garavaglia per trovare soluzione allo sblocco della trattativa per il rinnovo del contratto in corso all’Aran. “Dopo nove anni la trattativa necessità quanto prima della completa disponibilità delle risorse indispensabili alla stipula di un contratto nazionale fondamentale per l’efficienza della sanità pubblica del Paese”.
L’Intersindacale della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria pressano il Mef sulle risorse per il nuovo contratto, la cui trattativa all’Aran è ad oggi bloccata proprio sul lato risorse. E così i sindacati hanno scritto, in una lettera firmata da Carlo Palermo ANAAO ASSOMED, Guido Quici CIMO, Alessandro Vergallo AAROI-EMAC, Andrea Filippi FP CGIL MEDICI E DIRIGENTI SSN, Aldo Grasselli FVM, Alessandra Di Tullio FASSID (AIPAC-AUPI-SIMET-SINAFO-SNR), Biagio Papotto CISL MEDICI, Giuseppe Ettore FESMED, Raffaele Perrone Donnorso ANPO ASCOTI FIALS MEDICI, Roberto BonfiliCOORDINAMENTO NAZIONALE DELLE AREE CONTRATTUALI MEDICA, VETERINARIA E SANITARIA UIL FPL, al Viceministro all’Economia, Massimo Garavaglia (che la scorsa settimana aveva incontrato i vertici della Fimmg) chiedendogli un incontro ed elencando i punti critici su cui si è arenata la trattativa all’Aran:
2. La Retribuzione Individuale di Anzianità (RIA) del personale in oggetto, per il 2018, sarà totalmente esclusa dalla massa salariale disponibile per incrementare i fondi del salario accessorio in quanto questi saranno soggetti al limite di spesa dettato dall’art. 23, comma 2 del D.Lgs 25/5/2017 N. 75, che fissa tale limite nell’importo per essi determinato nel 2016. L’art 23, comma 2 del D.Lgs N. 75/2017, inoltre, impedisce ogni incremento del salario accessorio e della quota del salario di risultato e performance che (invece) la Corte dei conti vorrebbe vedere ampliata. Ma la stessa Corte interviene recentemente sui contratti proprio per sanzionare qualsiasi sfondamento relativo al tetto del 2016, affermando un doppio standard incomprensibile.
3. L’indennità di esclusività di rapporto del personale medico veterinario e sanitario, nonostante una precisa norma contrattuale (CCNL 2010) avesse già disapplicato la previgente disposizione contrattuale che ne escludeva il computo nella “massa salariale”, ancora una volta non risulta computata nella medesima “massa salariale” sulla quale si applicano gli incrementi contrattuali previsti per il rinnovo in discussione, anche “in forza” di una dichiarazione congiunta – peraltro ormai inconferente – e comunque gerarchicamente inferiore ad un articolo pattuito. Ed a questo proposito resta sospeso il parere del suo Ministero che rispetto alla nota del Comitato di settore n. 51 dell’ 8 marzo u.s. non si è ancora espresso favorevolmente in modo da liberare da vincoli interpretativi negativi un diritto dei dirigenti.
“Riteniamo decisivo il suo interessamento – scrivono i Sindacati – , anche in vista del confronto con le Regioni che si terrà nei prossimi giorni, in particolare per sbloccare la trattativa all’Aran che procede solo sul piano tecnico, su aspetti che non hanno rilevanza economica. Una trattativa che dopo nove anni necessità quanto prima della completa disponibilità delle risorse indispensabili alla stipula di un contratto nazionale fondamentale per l’efficienza della sanità pubblica del Paese” .
23 luglio 2018