L’altra novità di peso è quello relativo agli incentivi per il disagio lavorativo. Ci saranno più soldi per l’indennità di guardia notturna, 30 euro in più, che la farà così salire a 100 euro lorde per notte. Più soldi anche per i medici di Pronto soccorso, i più usurati, che vedranno un aumento di 50 euro euro a notte portando l’indennità fino a 120 euro. Per contrastare il burnout e la “fuga” dal Ssn con Quota 100le aziende sanitarie avranno l’obbligo di valutare la possibilità di riconoscere l’esonero dalle “guardie” dei medici con più di 62 anni . Infine: a tutela del benessere e dell’organizzazione dei reparti quanti avranno lavorato di notte saranno esonerati dalla reperibilità nel turno successivo.
Tra le novità c’è infine un ampliamento delle tutele già previste per il personale del comparto: da quelle concernenti le gravi patologie che necessitano di terapie salvavita, a quelle in favore delle donne vittime di violenza, alle ferie e riposi solidali per i dirigenti che debbono assistere figli minori bisognosi di cure.
A chi avrà un incarico di «alta professionalità» – come per chi accede alla carriera gestionale di guida di una struttura – saranno riconosciuti importanti aumenti retributivi: «Si stabiliscono quattro step di posizioni fisse – spiega il segretario della Fp Cgil Medici Andrea Filippi – da 5.500 euro l’anno lordi a 6.500, 11mila e infine al massimo di 12.500 euro l’anno».
Il nuovo contratto, atteso da 10 anni, vale per il triennio 2016-2018: «Siamo già al lavoro su quello per il 2019-2021- spiega Filippi – le cui risorse sono state indicate già in questa manovra di bilancio, speriamo di fare più in fretta. Una volta riavviata la macchina fisiologica dei rinnovi contrattuali triennali possiamo dare dignità ai lavoratori coprendo con gli aumenti almeno l’inflazione. Ora restano le altre grandi vertenze, da una campagna di assunzioni per il Ssn al problema della carenza di specializzandi».
Marzio Bartoloni