L’interruzione dell’avvicendamento del personale ha determinato una contrazione di 300 mila dipendenti pubblici e un innalzamento dell’età media da 43 a 50 anni. “Nel rapporto residenti-dipendenti siamo in ritardo sul resto d’Europa, ma nella logica di far accadere le cose stiamo già rispondendo”. Il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, commenta così, in una intervista al “Sole 24 Ore” – il deficit strutturale per la sanità, riassunto efficace di carenze che si incontrano in tutta l’amministrazione. “I piani di reclutamento dal 2023 al 2027 – continua Zangrillo – prevedono una media di 160 mila ingressi l’anno. La vera sfida è quella di rendere attrattiva la nostra organizzazione, abbandonandola narrazione del posto fisso e garantendo formazione, opportunità di crescita professionale e merito a tutti coloro che guardano alla Pa come opportunità di impiego”.
Sul contratto dei medici, però, l’intesa manca ancora. “Questo governo sta producendo uno sforzo straordinario per concludere la tornata contrattuale 2019-2021. Cerchiamo di recuperare il ritardo accumulato negli scorsi anni, consapevoli della complessità del contesto in cui viviamo. Tra la fine del 2022 e i primi mesi di quest’anno abbiamo firmato i contratti relativi a enti locali, sanità e scuola, per oltre 2 milioni di dipendenti”. “Stiamo lavorando – aggiunge – anche per il contratto dei dirigenti medici, su cui per chiudere in fretta serve la responsabilità di tutti, e la prossima settimana avvieremo le trattative per i dirigenti delle funzioni locali”.
Cruciale sarà però la manovra. “Il salario è fondamentale per contribuire a un modello di gestione delle persone che sviluppi motivazione e senso di appartenenza; questo desidero per i 3,2 milioni di dipendenti pubblici. L’ultima legge di bilancio, chiamata a sostenere famiglie e imprese in una fase drammatica della congiuntura, non ha lasciato spazio a risorse per i rinnovi 2022-2024. Diventa perciò una mia priorità – osserva il ministro – lavorare affinché la prossima contenga i fondi per avviare il percorso”. Capitolo Pnrr: “Abbiamo riprogettato i concorsi riducendone in modo significativo i tempi e dotandoli di una strumentazione digitale, il portale InPa. Questo ci consentirà di rispettare lo sfidante obiettivo di 170 mila ingressi nel 2023”. “Anche su questo – continua Zangrillo – sono fiducioso, avendo realizzato alla fine del mese di giugno più di 100 mila ingressi. C’è poi l’investimento strategico sulla formazione, con l’impegno a triplicare già da quest’anno le giornate. In un’epoca in cui tutto cambia a una velocità straordinaria”, lo sviluppo di nuove competenze e l’espansione delle conoscenze “dei nostri dipendenti è una necessità inderogabile”.