Il sottosegretario alla Salute, Davide Faraone, ha risposto ieri in Commissione Affari Sociali della Camera all’interrogazione parlamentare “Iniziative per il contrasto del traffico illegale di animali da compagnia”. Il Sottosegretario ha ricordato che i controlli veterinari presso le dogane sono applicati per le importazioni degli animali dai paesi terzi, che le azioni di contrasto nei confronti dei traffici illegali dei cuccioli in provenienza da paesi membri dell’UE si attuano soprattutto attraverso l’effettuazione di controlli su strada dei mezzi che trasportano gli animali e che a normativa dell’Unione europea assegna «in primis» ai Paesi dai quali sono movimentati gli animali la responsabilità di assicurare che gli stessi siano conformi alla normativa Ue.
In ogni caso il Ministero della salute sostiene, anche in ambito Ue, che le misure di contrasto sarebbero più incisive se a livello internazionale si giungesse all’armonizzazione della normativa dell’Unione europea in materia di sistemi di identificazione e registrazione degli animali da compagnia.
” Tutti i Paesi dovrebbero avere un’anagrafe dei cani, riconosciuta dall’autorità competente e interconnessa ad una Banca Dati Centralizzata a livello europeo, tale da consentire una efficiente e rapida rintracciabilità di tutti gli animali d’affezione. Le informazioni contenute nella suddetta anagrafe dovrebbero riguardare, per ogni microchip inserito, i dati identificativi dell’animale e del proprietario per una immediata rintracciabilità, ma anche informazioni di tipo sanitario, per garantire e prevenire eventuali rischi sanitari e istituire un appropriato sistema di sorveglianza epidemiologica” ha detto Faraone. (…)
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8 febbraio 2017