Ma c’è un altro dato che, sebbene in modo indiretto, è legato all’evidente intenzione di disinvestire sul personale sanitario: la formazione continua, la cui spesa nel 2021 è diminuita del 7,72% rispetto al 2019 e del 23,72% rispetto al 2010.
A fronte di tali tagli, però, assistiamo all’aumento notevole di altri capitoli di spesa, a cominciare dalla voce relativa a consulenze, collaborazioni e lavoro interinale sanitari, per i quali nel 2021 si è speso oltre 900 milioni di euro in più rispetto al 2019, registrando un aumento del 79,28%. Sono questi i capitoli di spesa che ricomprendono le cooperative e i medici gettonisti, il cui costo è aumentato, nel triennio analizzato, di 173 milioni (+66,22%), passando da 261,5 milioni a 434,7 milioni di euro.
Con il segno positivo anche altri capitoli, come la spesa per le assicurazioni (cresciuta, tra il 2019 ed il 2021, del 13,08%) e per i servizi non sanitari, ed in particolare i costi legati ai sistemi informativi (+35,49%), allo smaltimento dei rifiuti (+48,78%) e ai servizi di trasporto non sanitari (+25,59%).
«Si tratta di numeri impietosi, che vanno al di là delle polemiche politiche su quale governo abbia introdotto il tetto alla spesa del personale – commenta Guido Quici, presidente CIMO-FESMED -: la volontà di tagliare sulle figure professionali che tengono in vita il Servizio sanitario nazionale è bipartisan, e tale è la responsabilità delle condizioni drammatiche in cui oggi versa la sanità pubblica. Per risollevare il SSN, allora, è essenziale invertire il trend, e rilanciare l’offerta sanitaria tornando ad investire realmente sul personale sanitario».
Il Sole 24 Ore sanita. La spesa sanitaria aumenta, ma si continua a risparmiare sul personale. A confermarlo è il Conto economico relativo al 2021 pubblicato nei giorni scorsi dal ministero della Salute: a fronte di un finanziamento del SSN aumentato, tra il 2010 ed il 2021, del 19,9%, il costo del personale è cresciuto solo del 2,77%. Da una elaborazione dei dati condotta dalla Federazione CIMO-FESMED, emerge allora con chiarezza come il rapporto tra il costo del personale e la spesa sanitaria complessiva sia in costante decrescita, passando dal 32% al 28%.