I veterinari dell’Ulss hanno analizzato una cinquantina di carcasse senza riuscire a dare spiegazioni al fenomeno
BELLUNO – Sono un’enormità. E continuano a morire. Sempre all’interno dello stesso perimetro. L’emergenza topi non è finita: a Longarone e Castellavazzo arrivano ogni giorno segnalazioni legate al ritrovamento di carcasse di roditori lungo le vie e le strade della zona.
«Questa concentrazione anomala di topi, sfociata poi in morìa – commenta il sindaco longaronese, Roberto Padrin – crea ovviamente disagi ai cittadini. Ma, grazie alla Polizia locale, stiamo lavorando assiduamente per venire a capo della questione e risolvere il problema. Anche perché l’area in cui si è verificato questo fenomeno, stranamente, è piuttosto circoscritta. Tuttavia, l’esito degli ultimi esami in parte ci tranquillizza».
Il rischio di malattie infettive ed epidemie, infatti, sembra scongiurato. La conferma arriva dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie e, in particolare, dal direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Ulss di Belluno, Giovanni Battista Benedetti: «Ci sono pervenute circa 50 carcasse, per la stragrande maggioranza del genere Apodemus (topo selvatico). Su tali campioni, sono stati eseguiti esami autoptici e accertamenti di ordine istologico, batteriologico e virologico. I risultati hanno dimostrato che nessuna delle carcasse presentava lesioni specifiche riferibili a malattie infettive, mentre le analisi virologiche hanno dato esito negativo. Nessuna traccia nemmeno di specifici batteri patogeni».
Difficile stabilire con certezza il perché della moria. Al momento si ragiona sul campo delle ipotesi: «Tra le cause, potrebbe esserci anche un crollo della popolazione di topi in seguito a una precedente esplosione demografica. In questo senso, la presenza di malnutrizione in alcune carcasse può essere indicativa». In altri termini, i roditori si sarebbero stabiliti in gran numero nella medesima zona (il Longaronese), favoriti anche dall’inverno mite, e ora che il cibo scarseggia è iniziata la selezione naturale.
Nei prossimi giorni si cercherà di capire quanto si protrarrà questo fenomeno, assai poco piacevole per gli abitanti della zona. Nel frattempo, il personale di Polizia locale ha effettuato alcuni interventi mirati: in particolare, due monitoraggi completi di tutto il territorio (il 13 e 25 giugno) e tre operazioni di disinfestazione e derattizzazione che hanno coinvolto le località di Pirago, Igne, Longarone, Rivalta e Roggia.
Il Gazzettino – 5 luglio 2012