E’ il dato contenuto nella delibera presentata dall’assessore alla Sanità Luca Coletto e approvata dalla Giunta regionale. Zaia: “In Veneto si usano bene i soldi dei cittadini. E se ce la facciamo noi, possono riuscirci tutte le Regioni”.
Per il quarto anno consecutivo la sanità veneta è stata promossa. I bilanci consuntivi delle 24 aziende sanitarie hanno infatti chiuso l’esercizio 2013 con un attivo di 45.777.572 euro, cifra che però scende a 4.310.471 euro perchè il ministero dell’Economia non rileva gli utili maturati dalle singole Usl, in Veneto pari a 41.467.101 euro. L’importante è comunque aver centrato il traguardo dei conti in ordine, certificati dalla delibera approvata dalla giunta Zaia nell’ultima seduta e condizione imposta da Roma alle Regioni per evitare il commissariamento.
«Sono numeri che presentiamo con orgoglio ai cittadini, come dimostrazione che, se si vuole davvero, gestire una sanità in utile senza far mancare niente agli utenti si può — dice il governatore Luca Zaia —. Se ce la fa il Veneto, non vedo perché non ce la possano fare tutte le altre giunte. Bisogna abbattere gli sprechi, tagliare i rami secchi, eliminare i privilegi, gestire il personale in maniera oculata, evitando di usare la sanità come un ammortizzatore sociale e non come un’azienda che produce servizi».
Aggiunge l’assessore alla Sanità, Luca Coletto: «Per uno come me, che settimanalmente combatte ai tavoli romani per evitare imboscate e tagli indiscriminati, è una grossa soddisfazione. Per il quarto anno consecutivo chiudiamo i conti della sanità in attivo e non sono stati anni qualunque ma un lungo periodo di sottovalutazione del fabbisogno, di interventi a spot tutti rivolti a tagliare indiscriminatamente, di carte in tavola che sono cambiate un giorno sì e un giorno no. L’orgoglio è aver raggiunto il risultato senza tagliare nemmeno un servizio indispensabile alla gente, tanto che anche quest’anno il Veneto è tra le poche Regioni promosse a pieni voti per la capacità di erogare completamente i Livelli essenziali di assistenza. Ovvero un diritto costituzionalmente riconosciuto. Molti, ancora troppi, non hanno saputo farlo, eppure spendono cifre enormi rispetto alle nostre, dimostrando così che non è vero che dove si spende di più si cura meglio. E’ che è vero l’esatto contrario».
Tecnicamente i dati delle aziende sanitarie presentano una risultato d’esercizio aggregato complessivo negativo per 162.331.898 euro: quelle in utile hanno risultati positivi per 41.467.101 euro, quelle con risultati d’esercizio «in rosso» registrano perdite per 203.798.998 euro. Disavanzi coperti dalla gestione sanitaria accentrata della Regione, che chiude con un risultato positivo di 208.109.469 euro.
Nel 2010 la sanità veneta aveva chiuso i conti con un avanzo finanziario di 12 milioni e 521 mila euro; nel 2011 con un utile di 624 mila euro; nel 2012 con +42 milioni.
M.N.M. – Corriere del Veneto – 30 luglio 2014