A mezzogiorno Giuseppe Conte parla di fronte ai deputati nell’Aula della Camera, alle 17 in Senato. All’ordine del giorno “l’evoluzione della situazione sanitaria ed economica derivante dall’emergenza epidemiologica da Covid-19”. Sulla carta avrebbe dovuto illustrare le misure contenute nel nuovo decreto, quello che avrebbe voluto approvare in settimana, dopo il 4 novembre, ma che si trova costretto ad anticipare. Alla fine riesce a fornire solo un quadro generale dei nuovi interventi perché, nonostante le tante riunioni con i governatori, un accordo ancora non c’è.
“Nel prossimo dpcm indicheremo 3 aree con tre scenari di rischio con misure via via più restrittive”
L’intervento in Aula del premier era in programma per dopodomani. Ma già venerdì ha chiesto ai presidenti di Camera e Senato di anticipare il suo discorso, consapevole che le regole approvate domenica scorsa sono giù vecchie e superate dall’aumento del numero dei contagi e che non si può perdere altro tempo per scrivere le nuove.
È così che Conte si presenta in Parlamento, l’organo istituzionale più alto dove riferire. Con un testo vecchio, quello approvato domenica scorsa, e una bozza del nuovo con le norme che si appresta ad approvare tra stasera e domani mattina. Tra queste la didattica a distanza al 100 per cento nelle scuole superiori, capienza al 50 per cento nei mezzi pubblici, limiti alla mobilità fra Regioni a rischio e alla circolazione delle persone “in tarda serata”. Utilizza la definizione “tarda serata” proprio perché su questo aspetto ci sono diversità di vedute tra le Regioni.
Poi ancora la chiusura dei musei, delle sale bingo e scommessa e “stop ai videogiochi ovunque siano collocati”. Anche i centri commerciali rimarranno chiusi nel fine settimana, “ad eccezione di farmacie, parafarmacie, negozi di alimentari e tabacchi che si trovano all’interno”. Sulla scuola il premier spiega che “introduciamo a livello nazionale la possibilità che le scuole secondarie di secondo grado possano passare anche integralmente alla didattica distanza”. Il governo prevede poi a livello nazionale di adottare “limiti di spostamento da e verso le regioni che presentano elevati livelli di rischio, tranne che per motivi di lavoro, salute e comprovate necessità”.
Saranno poi chiusi i musei e mostre. “Per l’intero territorio nazionale chiudiamo nei giorni festivi e prefestivi i centri commerciali ad eccezione di negozi alimentari parafarmacie e farmacie ed edicole dentro i centri. Chiudiamo i corner per le scommesse e giochi ovunque siano”, spiega il premier che “individuerà tre aree per altrettanti scenari di rischio” con misure restrittive diversificate. “L’inserimento di una Regione all’interno di una delle tre aree avverrà con ordinanza del ministro della Salute e dipenderà oggettivamente dal coefficiente di rischio raggiunto dalla Regione”. Conte non va nei dettagli. Perché i dettagli sono ancora oggetto di discussione. Si limita quindi ad illustrare le griglie del provvedimento.
Conte: “Coprifuoco in tarda serata”. Il premier alla Camera non dà orari sul coprifuoco. Misure differenziate per le regioni a rischio, limitazione agli spostamenti, dad al 100% alle superiori
Un coprifuoco ci sarà, ma non si sa ancora da che ora partirà. Saranno prese misure differenziate per le regioni, in base al rischio, ma alcuni provvedimenti riguarderanno tutto il Paese. Le ha elencate il premier, Giuseppe Conte, parlando alla Camera. I centri commerciali saranno chiusi nei giorni festivi e prefestivi, serrata per mostre e musei, chiusura degli angoli giochi in tabaccheria, introduzione limiti di spostamento da e per le regioni più a rischio, tranne che per motivi di studio, di lavoro e salute. In cantiere un coprifuoco nelle ore serali. Si pensa poi alla riduzione al 50% della capienza dei mezzi pubblici e alla didattica a distanza alle scuole superiori.
Per le misure da prendere a livello territoriale, il prossimo dpcm, ha precisato Conte, individuerà tre aree alle quali corrisponderà 3 scenari. In base alle evoluzioni di questi scenari, si interverrà con delle ordinanze del ministro della Salute. La parola d’ordine, dunque, per i prossimi provvedimenti, sarà differenziare. Prendere misure in base alla situazione delle singole regioni. “Siamo costretti ad intervenire in un’ottica di prudenza” per attuare nuove misure e “per eseguire una strategia di contenimento del contagio”. Il premier ha continuato: “Questa strategia va modulata a seconda della situazione delle regioni. Per questo motivo adotteremo – ha spiegato – una decisione per interventi modulati sulla base di rischi elevati sul territorio sulla base di criteri scientifici. Introdurremo un regime differenziato basato su differenti scenari regionali”.
Conte ha poi dato alcuni dettagli dell’emergenza epidemiologica. La situazione è grave in tutto il Paese, ma ci sono delle aree considerate a rischio elevato o molto elevato: “L’evoluzione dell’epidemia è molto preoccupante”, ha continuato il premier, precisando che il quadro descritto non tiene ancora conto dell’impatto delle misure del dpcm del 25 ottobre. “Sebbene gli effetti saranno positivi – ha spiegato il presidente del Consiglio – in questo momento non ci sono evidenze scientifiche che ci consentano di diagnosticare la misura dell’impatto”.
Nonostante ciò, ha precisato il premier: “Occorre alleggerire la pressione nei pronto soccorsi”, ha spiegato il premier, “e far crescere la possibilità di screening nella popolazione italiana”.
In apertura del suo discorso alla Camera si era rivolto alle opposizioni. “L’interlocuzione con il Parlamento è fondamentale”. E ancora: “La curva dei contagi di sabato ha imposto un nuovo corpus delle misure restrittive da adottare anche prima di mercoledì 4 novembre. Dopo un ulteriore interlocuzione con i presidenti delle Camere ho chiesto di poter anticipare già ad oggi queste mie comunicazioni così che il parlamento possa esprimersi prima di adottare il provvedimento”, ha spiegato il presidente del Consiglio. Una frecciatina alla minoranza: “Ho prospettato ai leader delle opposizione un tavolo di confrotno con il governo”, e ancora “al momento questa proposta è stata rifiutata, se ci sono ripensamenti posso confermare che la proposta è immutata e non sottende confusione di ruoli ”.
“Rimetto al Parlamento ogni decisione rispetto alla necessità di misure necessarie con la massima speditezza” chde dovrà prendere il governo a causa di “un repentino” aumento del contagio. Così il premier Giuseppe Conte, nelle comunicazioni alla Camera sulle nuove misure anti-Covid, parlando di nuove misure restrittive. “Il Parlamento potrà esprimersi prima” dei provvedimenti del governo e do la mia disponibilità ad accogliere i rilievi che arriveranno, ha spiegato il premier, che poi ha elencato con dettaglio le cifre del contagio: “La curva corre in ogni Continente. L’Ue all’interno di un quadro globale è una delle aree più colpite dall’urto della seconda ondata. Nelle ultime settimane l’incremento di casi Covid è stato di 150 contagi per ogni 100 mila abitanti ed anche nel nostro Paese la situazione è in peggioramento, la recrudescenza ha condotto ad una moltiplicazione significativa dei contagi ”.