Il Corriere della Sera. I contagi risalgono. Lentamente e senza gravare sul sistema sanitario, che anzi continua ad avere un tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva del 2 per cento (a fine marzo era al 41%). Ma aumentano. Lo dicono i dati di giornata. Lo dice la risalita dell’indice di contagio, dopo quattro mesi di calo. E lo avvalora il ministro della Salute, Roberto Speranza, che invita alla massima cautela. «Viviamo settimane molto delicate, cruciali nella lotta contro il Covid — ha dichiarato il ministro — la pandemia non è ancora finita. I contagi vanno su anche in altri Paesi europei e del mondo, nonostante l’alto tasso di vaccinazione».
I dati di ieriDopo settimane di calo costante i nuovi casi di positivi al Covid ieri sono stati 907. Tanti, soprattutto se paragonati ai 679 nuovi casi di sette giorni prima, martedì 29 giugno. Ma un po’ di più anche del martedì precedente, il 22 giugno, quando i nuovi positivi erano stati 835. Naturalmente sale anche il tasso di positività: l’indice dallo 0,4 per cento di otto giorni fa (ma che aveva toccato lo 0,6 lunedì 5 luglio) ieri era allo 0,5%. Tuttavia il numero di decessi, ieri 24, resta basso. Segno, con il 2 per cento di letti occupati in terapia intensiva (ieri 187, stabilmente in discesa da mesi), che il Covid continua a circolare, ma colpisce meno duro. «Nell’ultima settimana registriamo un aumento del 7 per cento dei casi positivi e un aumento del 40 per cento del rapporto fra i casi positivi e tamponi molecolari», ha calcolato il fisico, Giorgio Sestili.
Le regioni più esposteA superare quota cento nuovi casi sono state ieri Sicilia (144), Lombardia (129) e Campania (108), seguite da Veneto (97), Puglia (60) e Lazio (58). Preoccupante è che sopratutto alcune di queste regioni siano mete preferite del turismo estivo che in queste settimane inizia la sua corsa verso il picco di agosto. Sono poi otto — Sicilia, Abruzzo, Campania, Marche, Trento, Bolzano, Veneto e Sardegna — le regioni e province autonome in cui l’indice di contagio è in risalita. «Dal 15 marzo scorso — spiega Sestili — il Covindex, l’indice confrontabile all’indice di contagio Rt, era sceso sotto l’1 e adesso è di nuovo poco al di sopra». L’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità dà l’Rt sotto l’1 in tutte le regioni. «Ma il Covindex — dice Sestili — lo anticipa di alcune settimane».
La campagna vaccinaleLa curva dei contagi non risale soltanto in Italia ma anche in altri nove Paesi europei: Belgio, Danimarca, Finlandia, Grecia, Irlanda, Norvegia, Portogallo, Regno Unito e Spagna. Effetto della circolazione della variante Delta, che ovunque si prepara a prendere il sopravvento sulla variante Alfa. In Italia il sorpasso dovrebbe avvenire a metà del mese. Tuttavia i quattro vaccini che vengono somministrati nel nostro Paese si rivelano efficaci anche contro questo ceppo del virus.
L’invito di Speranza«Nel giro di poche settimane siamo passati da 3.800 persone in terapia intensiva a poco meno di 200 — ha rilevato ieri Speranza —, oltre il 90% in meno. Abbiamo sfiorato le 30 mila persone ricoverate, ora siamo sotto le 1.500, circa il 95% in meno. Dobbiamo insistere con la campagna di vaccinazione, strumento essenziale che abbiamo per metterci alle spalle questa stagione così difficile. L’Italia ha ampiamente superato i 54 milioni di dosi somministrate, il ritmo continua a essere molto elevato. Queste settimane sono cruciali. Serve massima attenzione, massima prudenza, e proseguire questo lavoro imponente di vaccinazione per chiudere questa fase così difficile».