Incrementi anche dai ministeri, ma tra i virtuosi c’è la polizia. D’alia annuncia: «e’ intollerabile, pronti a intervenire»
C’è chi si è messo in riga, come la Polizia. E chi invece si è lasciato andare: ad esempio i vigili del fuoco. Poli estremi in un quadro comunque complessivamente negativo. Perché in Italia, a quanto pare, quella contro le consulenze continua ad essere una battaglia persa. Almeno fino al 2011.
Il ministero della Pubblica amministrazione ha reso noti i dati, relativi a due anni fa, sugli incarichi affidati da organi dello Stato a professionisti esterni. E si scopre che contratti e compensi non solo non sono stati ridotti, ma sono cresciuti gonfiando la spesa pubblica. Una situazione che il ministro Gianpiero D’Alia non ha esitato a definire «intollerabile» promettendo di intervenire al più presto.
I numeri, in effetti, mettono a nudo una situazione sgradevole. Gli incarichi di collaborazione e consulenza sono stati 277 mila con un esborso di 1,3 miliardi. E paragonando la situazione con quella dell’anno precedente emerge un dato quasi stabile negli incarichi affidati (aumento dello 0,26%), mentre i compensi liquidati sono aumentati del 3,92%, con una spesa aggiuntiva di 56 milioni.
Insomma, a leggere i dati pubblicati sul sito del ministero che porta così avanti «l’operazione trasparenza» e che riguardano il 2011, la battaglia ingaggiata dall’allora ministro Brunetta, che aveva fatto della lotta a costi, inefficienze e sprechi un punto forte del suo programma, è rimasta una incompiuta.
Con qualche lodevole eccezione. Con i Vigili del Fuoco, a registrare un aumento maggiore di incarichi a consulenti e collaboratori ci sono gli enti pubblici non economici con il 61,76%, e i ministeri con il 52,99%. Poco oltre l’11% l’aumento per Province e Università. Mentre sul fronte dei virtuosi, dopo la Polizia di Stato, c’è Palazzo Chigi, che ha tagliato gli incarichi del 37,33%. In discesa i contratti nelle Regioni (-29,93%), negli enti di vigilanza (-13,90% ), nella scuola (-12,21% ) e nei comuni (-4,72% ).
Se invece si guarda alla distribuzione geografica, sempre per numero di incarichi e non per il valore dei compensi, la flessione più marcata è al Sud ( -11,92% ), ma non nelle Isole (-2,77% ). Situazione stabile al Centro ( -0,54% ) ed in controtendenza al Nord: +4,36%. «Le consulenze esterne sono troppe e ingiustificate», ha detto il ministro D’Alia commentando i dati. Secondo il titolare di Palazzo Vidoni, che ha preannunciato un giro di vite, «siamo di fronte a una situazione non tollerabile, alla luce delle difficoltà che vive il Paese e se pensiamo alle grandi professionalità già presenti nelle strutture pubbliche in grado di svolgere perfettamente quegli incarichi».
Il Messaggero – 18 giugno 2013