Con i 29 voti a favore di Pdl e Lega, i 20 voti contrari di Pd, Idv, Udc, Sinistra veneta e Gruppo Misto, l’astensione di Unione Nordest, il Consiglio regionale del Veneto ha approvato la manovra di assestamento del bilancio di previsione 2011.
Una manovra da 135 milioni di euro, pari a circa un decimo degli impegni a libera destinazione nel bilancio annuale della Regione, che compensa con maggiori risorse (grazie alle entrate impreviste garantite da rimborsi Iva e ricorsi Irap vinti o decaduti e dalla rinegoziazione degli interessi dei mutui) il settore del trasporto pubblico locale, la sanità e il sociale, il piccolo commercio, il diritto allo studio e gli enti lirici. La quota più consistente, pari a 53,5 milioni di euro (41,5 per il pregresso più 12 milioni per nuovi interventi), è destinata a pagare gli oneri degli investimenti “non sterilizzati” fatti in sanità con le operazione di project financing e leasing e per ulteriori investimenti nell’edilizia sanitaria; 29,5 milioni di euro vanno a ripianare parte dei tagli dei fondi pubblici alle imprese del trasporto pubblico locale su gomma e su ferro (3 milioni di euro per la Sistemi territoriali spa che gestisce la linea Mestre-Adria); 20 milioni di euro vanno a rimpinguare il fondo sociale, in modo da compensare i 17 milioni di mancati trasferimenti dallo Stato centrale, sostenere i Comuni con ulteriori risorse per le povertà estreme e le vittime della tratta e destinare 500 mila euro alle scuole paritarie dell’infanzia per l’inserimento dei bambini disabili. Tra i capitoli di spesa che, grazie alla manovra emendativa condotta in Consiglio che ha spostato circa 5 milioni di euro, riceveranno una ‘boccata di ossigeno’ dall’assestamento di fine anno, ci sono le fondazioni liriche La Fenice di Venezia e Arena di Verona (destinatarie di un contributo straordinario di 500 mila euro ciascuna), le borse di studio per gli studenti capaci e meritevoli e i sostegni per il diritto allo studio (in totale 1.300.000 euro). Prima del voto finale sulla manovra di assestamento il Consiglio veneto ha discusso anche alcuni ordini del giorno, presentati dalle opposizioni. Due quelli approvati: l’assemblea legislativa impegna la Giunta a garantire adeguate risorse per la bonifica del sito inquinato della C&C di Pernumia e a destinare più fondi, con il prossimo bilancio di previsione, alla tutela del suolo e alla prevenzione dei dissesti idrogeologici. Sono stati invece respinti i due ordini del giorno, presentati dal Pd, che chiedevano risorse per indennizzare le vittime delle trombe d’aria e delle grandinate del 2008 e del 2010, e per mettere in sicurezza i 3658 edifici scolastici del Veneto. Bocciato anche il documento ‘trasversale’ dei consiglieri veneziani Pierangelo Pettenò (FSV), Gennaro Marotta (Idv), Lucio Tiozzo e Bruno Pigozzo (Pd), Nereo Laroni (Pdl), appoggiato anche da Giuseppe Bortolussi, che impegnava la Giunta a garantire ai veneziani del centro storico un servizio sanitario all’altezza di un capoluogo di regione e di una città turistica che attira 30 milioni di visitatori l’anno. Sono stati invece ritirati dai proponenti, tre ordini del giorno proposti dal Pd: uno a sostegno di Casa Breda, la struttura di Padova per i malati di sclerosi multipla e di Sla; il secondo in difesa della specificità veneziana nei criteri di riparto delle risorse per il trasporto pubblico locale; e il terzo per ottenere una moratoria regionale a nuovi insediamenti della grande distribuzione e maggiori sostegni al piccolo commercio. Il ritiro è avvenuto su proposta degli assessori competenti Renato Chisso per i trasporti, Maria Luisa Coppola per il commercio e Remo Sernagiotto per il sociale, che hanno invitato l’aula a non arrivare al voto su problematiche che verrano affrontate con iniziative legislative di più vasto respiro o che, come per casa Breda, dovranno trovare risposta nella nuova programmazione sociosanitaria.
fonte Consiglio Veneto – 23 novembre 2011