Saranno 219mila i senza lavoro nei prossimi 2 anni. Tasso disoccupazione al 9% nel 2012. Istat: inflazione in calo al 3,3%
Pressione fiscale al 54% nel 2013, pil nuovo in calo nel 2012, Italia in recessione, la quinta dal 1980. Molte aziende rischiano di sparire. Lo prevede il Centro studi di Confindustria che, negli Scenari economici, stima per il 2012 una contrazione del Prodotto dell’1,6%, cui seguirà una ripresa dello 0,6% nel 2013. L’anno in corso si chiuderà con una aumento del Pil dello 0,5%. Intanto la pressione fiscale «raggiungerà livelli record: 45,5% del Pil tra due anni, inclusi i tagli alle agevolazioni fiscali che dovranno scattare a partire dall’ultima parte del 2012. La pressione effettiva, che esclude il sommerso dal denominatore, supera abbondantemente il 54%». Il Centro studi di Confindustria scommette sul «veloce superamento del momento attuale» di crisi dell’Eurozona e colloca «il ritorno a variazioni positive del Pil a partire dal terzo trimestre 2012». La sfida, secondo il CsC, «è preparare oggi le condizioni per avere la ripartenza tra un semestre, in modo da far tornare il segno positivo nella variazione del Pil nel 2013. La politica in Europa e anche in Italia ha cominciato a dare risposte adeguate». Per gli economisti di viale dell’Astronomia, «il lieto fine per l’Italia non può consistere solo nello scampato pericolo del dissolvimento della moneta unica, cui il Paese può fornire l’innesco, ma dal ritorno all’alta crescita» che si stimola con una «breve e fitta stagione di riforme».
PRESSIONE FISCALE – Pressione fiscale da record si diceva. Salirà al 45,1% nel 2012 e schizzerà al 45,5% del Pil nel 2013. Ma la pressione effettiva «supera abbondantemente il 54%». Lo dice il Centro Studi di Confindustria sollecitando una riforma fiscale e lotta all’evasione.
OCCUPAZIONE – Confindustria giudica poi «molto probabile che si attenui il reintegro delle persone in Cig, aumentino i licenziamenti, il tasso di disoccupazione salga più velocemente e raggiunga il 9% a fine 2012». Con altre 219 mila persone occupate in meno il biennio 2012-2013 si chiuderà con un calo di 800 mila da avvio crisi a inizio 2008.
SALVA ITALIA – Il centro studi di Confindustria infine si occupa poi dei provvedimenti del governo Monti. «Obiettivi più credibili» con il decreto salva-Italia, che «potrà consentire il pareggio di bilancio nel 2013». È per «gran parte» di entrate: 88,6% nel 2012. Le manovre frenano il Pil (che altrimenti sarebbe positivo nel 2012) ma senza saremmo in «un percorso pre-fallimentare».
ENTRATE EINFLAZIONE – Intanto le entrate tributarie erariali si sono attestate a 310,645 miliardi di euro (+4,508 miliardi di euro) nei primi 10 mesi dell’anno in crescita tendenziale dell’1,5%. Lo comunica il Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia. Brutte notizia anche dal debito pubblico. Nel mese di ottobre è salito a quota 1.909,192 miliardi di euro. Lo dice la Banca d’Italia nel Supplemento al Bollettino statistico dedicato alla Finanza pubblica. A settembre il debito era a quota 1.883,7 miliardi. Il record era stato toccato a luglio con 1.911 mld. L’Istat invece diffonde i dati dell’inflazione che a novembre frena lievemente, passando al 3,3% dal 3,4% di ottobre. Istat conferma così le stime preliminari. Su base mensile i prezzi al consumo hanno segnato un calo, scendendo dello 0,1%, come non accadeva dal settembre del 2010.
Corriere – 15 dicembre 2011