Analisi positive a un farmaco vietato dalla legge: sequestrati a scopo preventivo sanitario due allevamenti del coneglianese con 40 mila conigli proprio prima delle feste. La misura è stata disposta nei giorni scorsi, ora si attendono gli esiti delle verifiche in corso. A far scattare il sequestro amministrativo sono stati i valori emersi a seguito di un controllo di routine del servizio veterinario dell’Uls 7. E’ nelle analisi effettuate direttamente sugli animali, infatti, che sono state riscontrate positività a un farmaco che non può essere utilizzato per possibili rischi per la salute umana. Quindi il sequestro è stato inevitabile per garantire la tutela di tutti.
La positività – è importante sottolinearlo – dovrà però essere confermata nel corso degli ulteriori accertamenti previsti per legge in questi casi. Nel caso in cui questa non L-1 mal si ripeta nel corso dei futuri prelievi avverrà l’immediato dissequestro dei due allevamenti che si trovano in due comuni del coneglianese. La sostanza rilevata nel corso dei controlli che l’azienda sanitaria conduce abitualmente è il Cloramfenicolo. Si tratta di un farmaco che, trasgredendo alla legge, viene talvolta utilizzato nella cura di infezioni intestinali quando fallisce la terapia con gli antibiotici consentiti. Fscendo stata riscontrata una positività nel corso dei controlli del servizio veterinario è inevitabilmente scattato il sequestro. Ora l’azienda sanitaria dovrà effettuare una serie di ulteriori analisi che confermino o smentiscano i risultati precedenti. I due allevamenti, infatti, sono stati posti sotto sequestro in forma preventiva, in attesa degli accertamenti disposti per legge in questi casi, nonostante l’allevatore sia certo di aver compiuto tutto nel massimo rispetto delle regola e della salute. Secondo quanto previsto dalla normativa dovranno essere effettuati 21 prelievi sequenziali per ciascun allevamento. Solo una volta completate tutte le verifiche, se più della metà più uno dei campioni prelevati risulteranno positivi saranno abbattuti i conigli dell’allevamento in cui tale situazione dovesse riscontrarsi. In caso contrario ci sarà, appunto il dissequestro, ma prima saranno ovviamente necessarie tutte le analisi di laboratorio di rito per procedere in un senso o nell’altro. Nessun allarme dunque. Il sequestro è una forma di tutela in attesa di portare a termine tutte le analisi e le verifiche necessarie. Inevitabile, comunque, che qualche capo pronto per finire in macelleria sia invece stato costretto a rimanere ancora in azienda, e che per la ditta in questione il sequestro preventivo abbia comportato un radicale rallentamento dell’attività
Medicinale veterinario bandito nel 1994
Il ministero della Sanità già nel 1994 con il decreto del 6 settembre prevedeva la sospensione delle autorizzazioni all’immissione in commercio di tutti i medicinali veterinari (specialità medicinali, premiscele medicate ex integratori medicati, medicinali veterinari prefabbricati) contenenti cloramfenicolo. Il decreto disponeva inoltre che i lotti già prodotti non potessero essere più venduti e che le ditte interessate dovessero ritirare tutte le confezioni già immesse nel circuito commerciale. Questo farmaco è vietato per i possibili rischi che potrebbe avere per la salute umana.
Tribuna-Treviso di mercoledì 28 dicembre 2011