«Quindi si potrà far riemergere anche una quota di nero? » . Mentre Giuseppe Conte cerca le parole giuste per spiegare al cronista che il condono non dovrebbe chiamarsi condono, Matteo Salvini annuisce soddisfatto al suo fianco, confermando che di condono si tratta e che comprenderà anche una quota di nero. Nero come il volto di Luigi Di Maio, che a dispetto dei proclami serali concessi alla piazza grillina — « posso dirvi che nel decreto fiscale non ci sarà nessuno scudo e nessun condono» — sembra poco a suo agio in conferenza stampa. Soprattutto quando deve spiegare che quella che preferisce chiamare dichiarazione integrativa potrà fare riemergere fino a 500 mila euro: « Sssì — tentenna — sì».
E comunque, tregua doveva essere e tregua è stata. Sancita a Palazzo Chigi nel vertice tra Conte e i suoi due vice, poi bollinata in Consiglio dei ministri. Dopo l’affaire della manina, Di Maio ottiene la cancellazione dello scudo sui capitali esteri e della non punibilità penale. Eppure, a sorridere sembra essere soprattutto Salvini. Agita felice la mano infortunata — la “ manina”, appunto — poi lascia al premier spiegare il pasticcio. Che sarebbe frutto di un incidente tecnico, senza colpevoli: « Ho preferito riassumere i termini dell’accordo politico e non enunciare l’articolo parola per parola che, comunque, non avrebbe chiarito».
La diretta della conferenza viene proiettata anche nel corso della kermesse grillina “ Italia cinquestelle” al Circo Massimo. Ma il live si interrompe proprio quando i cronisti iniziano a domandare della manina e del nero coperto dalla sanatoria gialloverde. « Vi chiediamo qualche minuto di attenzione — gracchia il megafono della manifestazione — per identificare le uscite di sicurezza… » . Salvini, intanto, esulta sui social: « Enorme successo il recupero del saldo e stralcio » , cioé il condono sulle cartelle di Equitalia per chi è in difficoltà.
E poi c’è la manovra economica e il deficit al 2,4%. Per Di Maio non si tocca: « Smentisco qualsiasi tipo di ripensamento » . Conte, invece, si limita a spiegare che si è arrivati a questo punto per i governi precedenti: «La situazione che ereditiamo è questa » . Eppure, cresce il partito di chi chiede di cambiarla. « La sfida del governo — sostiene il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia — è spiegare l’analisi di impatto di questa manovra, evidentemente correggerla, postando più risorse sulla crescita».
repubblica